venerdì 20 febbraio 2015

Il Bergoglio di Mattarella

Lo si capisce benissimo, la stampa dopo Bergoglio ha trovato un...Mattarella. Sono bastati pochi atti ed ornamenti poverissimi culminati negli splendidi scarponi da combattimento vaticano perchè il Secondo Papa facesse dimenticare gli sfarzi ed i segretari del Primo. Dopo Napolitano, espressione e suggeritore della politica dell'inciucio piddino, ci voleva un silente siciliano con una grigia Panda per cambiare verso. Ma il massimo della goduria giornalistica è stato il volo di linea presidenziale. Non so chi sia il guru mediatico del silenzioso Presidente, ma non ne sbaglia una. E' vero che basta fare l'esatto contrario del prima, però gli effetti sono impressionanti. Nel momento della fase decadente del bullismo trasformato in politica renziana, ci voleva un personaggio apparentemente low profile per fare credere agli italiani che siamo capaci di emendarci da soli. Hanno raccontato che è stato perfino un passeggero normale. Siamo all'agiografia del niente. I passeggeri entusiasti di avere partecipato al primo x factor presidenziale in volo, sono scesi felici di essere in Finlandia o Svezia. Nel descrivere le prodezze aviatorie del nuovo capo dello Stato la stampa nostrana, ha fatto impallidire l’Istituto Luce quando venerava le imprese libiche del Duce. A me ha colpito invece un atto tanto semplice e doveroso da apparire rivoluzionario: ha ricevuto le opposizioni, meno Salvini, che continua il personale giochino per arrivare al 20% con ottime probabilità di successo. Grillo, al quale stanno contestando i bilanci del Blog, per una volta non ha usato sberleffi o soprannomi ma ha risposto molto correttamente. In realtà è un attestato che il predecessore non ha mai voluto concedere. E' stata celebrata con enfasi anche la nomina di Ugo Zampetti a segretario generale del Quirinale. Il grembiulone prescelto, eserciterà le sue funzioni senza compenso alcuno. Siamo al delirio. Renato Brunetta, mai troppo tenero con il predecessore di Mattarella, ammette le sue impressioni positive. Se persino Beppe Grillo celebra l’elezione di Mattarella, vuol dire che il clima è davvero cambiato. Sono lontani i tempi di “Napolitano-Morfeo”, del presidente addormentato. Archiviate le accuse di monarchia medievale e le ipotesi di impeachment, adesso il leader del Movimento Cinque Stelle guarda con stima e rispetto al Colle. La ringrazio Presidente. Ci vediamo al Quirinale. Speriamo sia la volta buona perchè si inizi davvero un percorso politico. Se è così, grazie Mattarella, di non avere ancora detto niente.