martedì 17 febbraio 2015

Le guerre del Pd

Entriamo in guerra. Lo si capisce dalle ironie sul web con Renzi ripreso nelle trionfali foto del Duce che visitava le terre libiche. Sono passati solo quattro anni da quando il Pd, con l'aiuto pacifista di Napolitano, per sbarazzarsi di Berlusconi, amico di gas e petrolio di Gheddafy, spinse il governo al bombardamento della Libia, con lo stesso fervore che D'Alema aveva impiegato nel Kosovo. Come nel resto delle nostre imprese militari c'è sempre qualche altro che ci guadagna. All'incasso andò la Francia gelosa dei rapporti "privilegiati" che l'Eni aveva con il dittatore su cammello. E il caso di ironizzare se al posto di uno dei tanti ras o capi tribù oggi abbiamo l'Isis sul Gra di Roma? Grillo, anticipando Di Battista, evitandogli il rischio di essere ospitato sul Times per le migliori bufale di politica estera, ha condannato un nostro eventuale intervento. Lo faremo da "democristiani" senza farci vedere. Conviene ricordare che nel 2011, mezzo mondo dichiarò guerra alla Libia, dando la stura alle violenze tuttora in corso in quel Paese. Il primo fu Nicolas Sarkozy per motivi palesi: la Francia era gelosa del petrolio che Gheddafi vendeva a buon prezzo all'Eni. Il dittatore aveva ottimi rapporti con l'Italia ed era addirittura amico di Silvio Berlusconi. Allora non c'era Renzi, il Patto del Nazareno sarebbe stato considerato da Repubblica una eresia da bruciare. Avevano inventato i "girotondi" contro il povero Banana. Però è stato lo spread l'arma che lo ha cacciato con ignominia. Se andiamo a vedere l'inventario sociale e finanziario lasciato da quel governo, sembravamo la..Germania rispetto al disastro odierno. Ma Berlusconi andava con le escort, la Famiglia Cristiana lo aveva messo all'indice. Questo governo che sembra la parodia del film "40 sfumature di grigio" invece è intonso come le vergini di .... Vi ricordate la pacchiana esibizione romana di Gheddafy con cammelli, tende e danzatrici sul ventre, ospite di una Città puritana, tutta dedita alle preghiere? Uno scandalo, meglio bombardarlo. Intanto alimentiamo un'altra economia sommersa rappresentata dal soccorso e mantenimento dei profughi. Abbiamo dovuto rimpatriare centinaia di nostri connazionali andati a lavorare in quel paese distrutto che occorreva ricostruire. Ma Gentiloni non è della stessa idea. Lo scenario che stanno preparando è il solito: minacce. avvistamenti di terroristi, inutili riunioni per una operazione che vuole solo la Francia per dividere le spese. Quando il capo di Stato francese fece decollare una flotta aerea con l'ordine di bombardare la Libia, avviando un conflitto sciagurato, la cosiddetta comunità internazionale si mobilitò a propria volta per abbattere il regime del rais, sollecitando l'Italia a fare altrettanto. Il Cavaliere nicchiava. Considerava inopportuno pugnalare alla schiena l'amico aggredito. Al contrario, Giorgio Napolitano, il Pd e l'opposizione brigarono affinché scendessimo in guerra con gli alleati. Ebbero facilmente, come al solito, partita vinta anche perché Stati Uniti e Inghilterra praticamente obbligarono Berlusconi a cambiare linea. In quel periodo andava di moda la "Primavera Araba" che secondo i nostri progressisti alla Boldrini, avrebbe garantito un futuro radioso ai popoli. Infatti abbiamo jhadisti ed isisini sulla circonvallazione romana. Paolo Gentiloni, ha affermato di essere pronto a combattere. Armatevi e partite. Per il momento 5.000 soldati nella nostra ex colonia. Una delle tante guerre del Pd. Siamo in attesa della guerriglia urbana riminese per il dopo ..Gnassi. Intanto Melucci sta organizzando le sparute truppe chiamandole al primo raduno in Piazza Cavour. Anche le tragedie con questo partito finiscono in farsa. Mattarella dov'è? Sembra abbia preso gusto a viaggiare con gli aerei di linea. Non da fastidio. 

P.S 
Il Cancelliere però ci avverte che siamo in guerra anche con la Russia. La guerra su due fronti ce la possiamo permettere, aumentando le accise?