mercoledì 18 febbraio 2015

Finte Notizie

Le civette del lunedì, nelle edicole, riportavano la grande notizia che il "cuoco" non era gay. Non conosco e non voglio conoscere la "sconvolgente" storia che è stata proiettata nelle locandine giornalistiche come il vero problema di Rimini. E' vero che i cittadini si meritano la stampa ed il sindaco che hanno. Sono ambedue le conseguenze dell'amore come direbbe un famoso regista che non è..Melucci. Siamo alla frutta, per rimanere nel campo dei grandi cuochi. Nessuno parla più dell'associazione per delinquere in salsa riminese. Un piatto indigesto per tanti. Derubricato ad incidente di percorso, come bruciare una...bistecca. Sono preoccupato per i tanti CiViVo abbandonati nelle loro capanne dallo Zio Tom. Si dovranno riciclare per il prossimo. Un quadro desolante quello della Città. Stupisce che ci siano solo 500 aziende che vanno a bando dopo essere fallite? Quante ce ne sono in lista d'attesa e quante non riescono nemmeno a fallire? Il cuore produttivo non esiste più, mentre sindaco e delegato, per una volta in sintonia, si vantano di fare erba verde di un mercato ambulante che concede ancora da mangiare ad almeno 400 famiglie. A quale sinistra appartengono questi due? I fallimenti non sono la punta dell'iceberg del disastro riminese ma solo una piccola percentuale che è riuscita a terminare il lunghissimo iter. Continuiamo a fare finta che non esista una larghissima maggioranza che si trova in situazione analoga? Sono posizioni "incagliate", ferme, non conviene alle banche iscriverle nelle "perdite" come fossero piste del Fellini. Sono finti crediti mai esigibili. Mi raccontava un mediatore che ogni istituto possiede lunghi elenchi di beni in vendita, dei quali propone l'acquisto magari accompagnato anche da un..mutuo. Provate a chiederlo per un appartamento non inserito nei beni pignorati e vedrete quale via crucis siete costretti a percorrere. Le transazioni immobiliari avvengono quasi sempre dentro questo scenario. Gli istituti di credito che hanno concesso molto sempre agli stessi..falliti, cercano di salvare il possibile. Una situazione perlomeno odiosa che altera quel poco di mercato esistente. Lo stop dettato da Gnassi, prima di..Aeradria, ha incentivato ed aiutato il mercato nelle mani delle banche. Prima le centinaia di situazioni immobiliari che loro decidono poi il resto. Cosa ne dice il migliore assessore al bilancio d'Italia? Ci faccia un'altra dichiarazione stile..Questura. Il Signor Prefetto credo non veda l'ora di lasciare la capitale del turismo. Non l'avevano descritta così? Al suo collega che verrà sarà in grado di prepararlo bene. Molte di queste aziende o società precotte rientrate dal credito, vengono tenute in vita per qualche mese poi... Tutto lecito? Certo in banca e guerra è tutto permesso, vedi le popolari care alla famiglia di governo. E' la situazione aeroportuale ingigantita: ci sono piccoli fornitori, artigiani, commercianti che saltano mentre i grandi creditori se la cavano contenti e felici di avere aiutato il.,.territorio. Ci sono mille modi per ristorare le antiche perdite. La guerra dei mattoni molto somigliante a quella dei bottoni della nostra infanzia, vale per tutti eccetto Cagnoni. Già questo è un aspetto perlomeno discutibile, ma non si inquadra in un aiuto pubblico per un settore bancario..privato in sofferenza? Ovviamente questa cristallizzazione ha portato gran parte dell'imprese riminesi, che cercano di resistere, a cercare lavoro su altri mercati. Se si stornasse dal fatturato cittadino i lavori espletati in altri territori, alla perdita economica ufficiale andrebbe aggiunto forse più di un'altro 20%. Meglio parlare del cuoco che..purtroppo non era gay.