domenica 8 febbraio 2015

L'Erosione

Ci sono stati allagamenti, disastri civili ed imprenditoriali che ancora non hanno una stima economica. Aspettiamo che la commissione di vigilanza composta dai consiglieri comunali, completi il tour dei disastri. Accuratamente in incognito, tanto non li conosce nessuno, hanno preannunciato una visita, crediamo attesissima sui luoghi allagati. Vogliamo parlare però del fenomeno erosivo, che in occasione di questo tipo di mareggiate con acqua molto alta fanno enormi danni all'arenile e le attrezzature. E' ormai assodato, anche dai pochi studi effettuati, che l'erosione di Rimini nord è data dall'allungamento del molo di levante nel porto di Rimini. La corrente di costa che viaggia da nord a sud, in presenza della strettoia del molo continua per spinta inerziale a muovere la stessa massa d'acqua in uno spazio più ristretto. Può solo aumentare la velocità e quindi la potenza. Significa scavare di continuo il fondale e trasportare questo materiale fino a quando lo spazio non si allarga nuovamente. Il caso più recente nel nostro territorio, oltre a Rimini, in ordine di tempo è stato l'allungamento del porto di Cattolica che ha finito per creare la spiaggia di Gabicce. Cattolica, a sua volta venne beneficiata dalla costruzione del porto di Misano, ma anche a Riccione storicamente scava a nord e deposita a sud. Fatta eccezione, per l'ultimo lembo a sud che rientra nell'effetto misanese. Stesse, dinamiche si ripetono a Bellaria e Cesenatico, anche se in questi casi l'esposizione al mare è diversa. Quando arrivano le mareggiate le onde che non vengono più smorzate dai fondali bassi finiscono per mangiarsi metri e metri di spiaggia in un solo evento burrascoso. Il rimedio storico sono le scogliere che però costituiscono un impedimento al gioco delle correnti finendo per ripetere i danni provocati dai moli. Ho fatto questa puntualizzazione, verificabile, per togliere spazio ai santoni dell'ambiente. Escavazione dei fiumi, subsidenze, dune sono questioni importanti, ma agiscono, fatte salve rarissime eccezioni, in tempi secolari. Non si spiegherebbero altrimenti le tante spiagge che si sono allungate. Significa che con questi fenomeni ci dobbiamo convivere a meno non si vogliano chiudere i porti, eliminando i moli. Il rimedio sono le scogliere, a cui va aggiunto però lo spiacevole inconveniente di fondali bassi ed acque stagnanti, L'aspetto innovativo da realizzare in termini continuativi, è dato dalle moderne navi, dette sabbiere, che prelevano sabbia al largo e la depositano sia nelle vicinanze delle coste che sulle spiagge, ricreando fondali più bassi e relative spiagge che rimangano inalterate per tempi più lunghi. I ripascimenti da terra, rimangano ostaggio della prima mareggiata importante.