giovedì 12 febbraio 2015

Un cartellone

E' bello girare per Rimini. S'imparano tante cose, magari attraverso la lettura dei cartelli. Anche per il sottoscritto che "presume" di conoscerla per averla percorsa centinaia di volte. Come diceva quel comunista spiritoso chiamato Piccari, io mi ero iscritto alla Giunta non al Partito. Ho iniziato quasi per caso, ma è stata una esperienza impagabile. Amministrare era un dovere, oggi è un impiego. Nell'esecutivo del preistorico 1977, ero l'unico "non" funzionario di partito. La mia attività era costellata da centinaia di riunioni, anche di caseggiato, nelle frequenti consultazioni elettorali. Il Partito aveva il polso degli umori e dei pochi sapori discordanti. Società più semplice, nella quale la stessa opposizione democristiana riconosceva il nostro lavoro e l'organizzazione. Era obbligatorio per ogni assessore ricevere i cittadini almeno due volte alla settimana. Ricordo che i membri della Giunta erano consiglieri comunali eletti dai cittadini che avevano il "plus" di una delega, non certo legata agli umori sindacali. Oggi le discussioni si fanno cliccando dei mi piace. Ho fatto un'altra pugnettina perchè spesso l'amico Giordano mi accusa o gratifica di essere stato uno dei protagonisti di quegli anni e pur brevemente di quelli dopo. Mi permetto, il Blog è mio, di precisare che sono stato l'unico sopravvissuto della Prima Repubblica che ha avuto la sfiga di partecipare per cinque anni ai disastri della seconda. Sempre visti dal Palazzo Garampi. Ho frequentato per quasi 15 anni il tavolone rettangolare di quella splendida sala ospitante la Giunta, con uno stuolo di compagni che passavano come meteore, bocciate allo scritto dell'impegno. Ho imparato sul campo, ed è l'ultima concessione che mi faccio, ma ho avuto grandi maestri, Cagnoni uno dei migliori. Nessuno però ha il mio pedegree in amministrazione del condominio comunale. Chi ha voglia di malette deve essere almeno come Zucchi. Uno dei miei percorsi ufficiali è la camminata Viserba-Palata, la mia Compostela, con sosta caffè in compagnia di Sandro, il più grande conoscitore di demanio. Avendo (lui) maturato quella colpa, con decenni di attività in una organizzazione (seria) chiamata Guardia Costiera, aggravata ingenuamente dalla presunzione di fare un vero Piano Spiaggia, Sandro Baschetti venne "cacciato" su richiesta congiunta di "tutti" i Signori della Spiaggia. Il buon Melucci, l'ultimo defensor di Gnassi, li assecondò con la storica furbizia. Adesso si trovano a fare riunioni misteriose con l'ultimo sottosegretario che capita tra gli ombrelloni e chiedere protezione anche ad Alfano che, poverino ha esaurito anche il bonus personale. Sarebbero stati al riparo da tutte le vere o finte aggressioni del libero mercato che valgono per tutti quelli che non hanno avuto la fortuna di chiamarsi..Hera. Dai cartelli si capiscono tante cose. Devo ammettere che molte volte, avendo alle spalle troppi anni dedicati al pubblico amministrare, la dietrologia mi diventa naturale. Mi rivolgo in questo caso alle quattro "testate" locali, fortemente indipendenti dal potere cittadino: vi siete mai chiesto, in nome e per conto dei lettori, cosa si nasconde dietro certi raggruppamenti? Oddio, non è che ce ne siano rimasti molti, forse una delle ragioni della presenza di "sempre" quella è dettata dalla sparizione violenta delle altre. Nell'ultimo pellegrinaggio ho assistito in diretta al lavoro più misterioso credo "inventato" dall'ultimo guru delle correnti. Sempre seguendo le indicazioni cartellonistiche, credo si chiami Prof.Mancinelli e se non sbaglio deve essere sempre la stessa audace mente che ha pensato allo "scapozzamento" totale delle dieci sciogliere, uniche in Italia, di competenza comunale. Non vi dico chi è stato l'autore di questo capolavoro demaniale, che allora salvò la balneazione viserbese ma gettò in acqua 5 miliardi di massi. Una spesa molto alta, la più alta che una amministrazione avesse investito in un mare che non era di sua competenza. Il famoso cartello indicante il nuovo docente di correnti, che a Rimini confluiscono nel renzismo, per un lavoro del quale non si capisce l'inizio ma la fine era indicata dal budget di 900 mila euro. Sergio Giordano, della corrente radicale per Gnassi, è il più simpatico bodyguard delle patacate sindacali. E' bravissimo, passare dalla BMIM a..credo sia stato spontaneo. Il mio pedegree marittimo non è scarso, sono nato con le scogliere. La prima venne piazzata che avevo dieci anni proprio fronte via Palotta, diventata un deposito di massi che venivano scaricati in mare con dei carrelli, modello miniera. Oggi abbiamo uno stupendo pontone iperattrezzato di una delle poche imprese rimaste. Non è quello il punto, di questa lunga pugnettina in mezzo al mare per arrivare alla domanda. Non mi risponderà nessuno. Anche perchè di competenze in questa amministrazione nel settore credo siano rimaste poche. Tutto esternalizzato. Oggi non ci sono problemi nel trovare tecnici pronti. La domanda: che cazzo serve fare un pennello che dovrebbe essere (primo stralcio) di 70 metri perpendicolare al molo foraneo della Darsena?

P.S.
Un paterno consiglio alla On. Giulia Sarti: qualche camminata per Rimini non farebbe male. Ci sono stati danni per centinaia di famiglie ed attività ed i condonati sono i..bagnini? Non posso credere che questa sia farina di Cardone