venerdì 13 novembre 2015

Arco d'Augusto

Qualche ingenuo ci chiede come mai nel fine anno di maggiore restrizione dei consumi degli italiani, arrivati ormai a livelli di vita che una volta si sarebbero detti da terzo mondo, vi sia un aumento del PIL che l’Istat ogni giorno cambia di qualche decimale ma che comunque potremmo dare per buono allo 0.6/0,7%. La risposta è facilissima e a Rimini per trovarla basta fare un giro in questi giorni di cielo benigno e temperatura mite all’Arco d’Augusto. Fino a un anno fa era il “ritrovo” di un consolidato gruppo di robuste badanti ucraine. Quaranta o cinquanta di queste signore ne erano diventate le padrone. Oggi, se uno va a vedere, trova le stesse badanti ma in mezzo a un numero almeno quattro o cinque volte maggiore di elementi di tutte le parti del mondo. Predominano i nordafricani e altre etnie dell’est ma ciò che importa è che il numero si è quintuplicato. Nei giorni di pioggia i venditori africani di ombrelli a 5 euro trovano riparo sotto la capace arcata dell’imperatore Augusto. Questo piccolo campione svela il mistero. Quest’anno in Italia sono arrivati chi dice 500.000 chi più realisticamente un milione e più di clandestini. E’ ovvio che questi chi più chi meno (comunque più degli italiani) consumino. Questo spiega facilmente perché un 2% di popolazione in più possa portare a qualche decimale in più di PIL. Lo sanno anche i bambini dell’asilo e gli allegri abati, ma solo i nostri economisti di governo fanno finta di non saperlo.
Woland