mercoledì 18 novembre 2015

CS Carla Franchini M5S Rimini

Oggi in Commissione Consiliare è stata discussa una proposta del Consigliere della maggioranza Astolfi. Sono seduta sui banchi del Consiglio Comunale di Rimini dal primo giorno del suo insediamento, ma una proposta del genere non l’avevo ancora mai vista! Una proposta che non riguarda una situazione di carattere generale, bensì una singola attività commerciale che opera nel settore agroalimentare. Una proposta assolutamente indecente: in primis perché ad personam oltre che profondamente razzista, come è facile intuire dal testo stesso della proposta: “Nel riminese, ogni giorno, vengono aperte attività commerciali, negozi di frutta e verdura e la maggior parte di queste attività sono gestite da persone che provengono da altre realtà territoriali italiane, in particolare Puglia e Calabria;” Una proposta che rende palese il suo vero obiettivo che non è certo il generale contrasto all’abusivismo, ma che mira esclusivamente ad eliminare concorrenti scomodi. Ed è per questa ragione che sono intervenuta per chiedere al Presidente della Commissione, il collega Nicola Marcello, che ringrazio per la sua consueta correttezza e serietà, di voler procedere all’appello nominale per chiedere a tutti i componenti la commissione se vi fossero situazioni di conflitto di interesse con conseguente obbligo di astensione. L’art. 78 del TUEL il quale prevede che: “Il comportamento degli amministratori, nell'esercizio delle proprie funzioni, deve essere improntato all'imparzialità e al principio di buona amministrazione”. La norma prevede inoltre che gli amministratori (Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali) “devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado.” Nel caso di specie, così come era assolutamente prevedibile, è emerso che il proponente aveva parenti prossimi (fratelli) nel settore agro – alimentare con giro di affari di enormi volumi, come lo stesso ha dovuto rendere pubblico. Un palese obbligo di astensione dunque addirittura in capo al proponente. E’ noto che in molte circostanze gli esposti agli organi di controllo avvengano ad opera dei concorrenti, ma nessuno fino ad ora era mai arrivato a presentare un provvedimento di Consiglio Comunale per eliminare una probabilmente scomoda concorrenza. Sarebbe poi interessante conoscere se tutti i controlli che sono stati riservati a quella attività siano stati richiesti dallo stesso Astolfi. Fatti che si commentano da soli visto che il testo della proposta “…Questo fenomeno, non controllato, mette a rischio ogni giorno tantissime attività che già vivono quotidianamente una difficile situazione economica causata dall’attuale crisi. Se aggiungiamo anche situazioni di concorrenza economica sleale sono fortemente a rischio chiusura molte di queste attività del settore agro-alimentare locale” In conclusione di seduta al proponente è stato chiesto, come di rito, se dichiararsi soddisfatto o insoddisfatto. Nel primo caso la procedura prevede che la proposta finisce lì, nel secondo procede il proprio iter in consiglio comunale. Preso atto dei fatti e della situazione incresciosa creata il Consigliere Astolfi è stato costretto a dichiararsi “soddisfatto” benché in realtà non lo fosse assolutamente, come egli stesso ha avuto modo di dire. Si è chiusa così una pagina indecente che lascia l’amaro in bocca perché lascia trasparire i metodi che non vorremmo mai vedere in questa città. E mai come oggi sono stata orgogliosa di sedere sui banchi dell’opposizione.
Carla Franchini M5S Rimini