lunedì 16 novembre 2015

I rischi per l'Italia...

Solo nei nuovi templi. Gli articoli di Woland, che hanno sostenuto la sostanziale impunità dell’Italia sul fronte del terrorismo islamico, hanno suscitato un po’ di polemiche. Come facciamo di solito, nei casi spinosi, chiediamo al Cancelliere. Il quale ci ha risposto in modo sorprendentemente breve: 
“Caro Lugaresi sono perfettamente d’accordo con l’amico Woland. L’Italia sul fronte del terrorismo Isis &Co. rischia pochissimo. Non è mai stata come gli Stati Uniti, l’Inghilterra e le petrolmonarchie del Golfo, un “main sponsor” dell’Isis, ma con i riscatti ha fatto la sua pur modesta parte. Quindi dal quartiere generale delle organizzazioni terroristiche (che non sin trova a Raqqa come cercano di farci credere i giornali) ma in certe capitali ben più importanti, non arriverà mai un ordine di attacco contro l’Italia e, specialmente, contro il Giubileo indetto dal Vaticano. Quelli dell’Isis & Co. ma soprattutto i loro mandanti ci conoscono benissimo, come noi conosciamo loro. Se attacco vi sarà esso sarà di cellule autonome ma sui bersagli dei “Nuovi Dei” dell’Occidente: denaro e divertimento. Non a caso a Parigi sono stati luogo delle stragi un grande music-hall (il Bataclan) e uno stadio di calcio. L’Isis è stata istruita ed addestrata dai nostri Servizi Segreti (più o meno segreti). Quindi sa distinguere perfettamente le divinità in auge e quelle al crepuscolo. Quindi non attaccherà mai San Pietro e il Giubileo, ma, se dovesse farlo e con i dubbi espressi molto bene da Woland, lo farà verso i “Templi dei Nuovi Dei”: stadi, centri commerciali, grandi discoteche e comunque in tutti quei luoghi dove si celebrano i riti della “nuova religione occidentale”. La cosiddetta “religione arcobaleno”. Gli attentati alle chiese e alle moschee rimarranno appannaggio della Russia e dei paesi sciiti. Questa è la mia opinione. Un caro saluto”.
 Il Cancelliere