domenica 29 novembre 2015

Le Tabelline del Trc

Ho letto più o meno dettagliatamente le tabelline che l'ing. Dal Prato ha sciorinato in conferenza stampa. Dire che quei numeri hanno la forma dell'acqua credo basti per non entrare nel merito degli algoritmi che li hanno determinati. Vecchio trucco burocratico quello di sommergere di numeri e previsioni una proposta che non si vuole accogliere. E così, neppure tanto velatamente, l'ing. Dal Prato per sfuggire alla questione centrale che come tutti sanno sosteneva la richiesta di variante proposta dal Comune di Riccione ha fatto la cosa più semplice che poteva fare, l'ha completamente ignorata. E da burocrate di vecchio lignaggio ha sommerso tutto e tutti con numeri e cifre per evitare che venisse minimamente fuori. Infatti nella presentazione della lunga relazione che dicono sia composta di oltre 100 pagine zeppe di numeri, figurine e prospetti, non ha mai minimamente riportato il motivo vero che sta dietro la richiesta di variante proposta dal Comune di Riccione, che come ormai anche i bambini dell'oratorio di San Clemente sanno, aveva ed ha una sola finalità. Voleva evitare che un muro di cemento armato devasti per sempre la città. E allora, quelle tabelline da imbonitore sagace dicono davvero poco, perché può anche darsi che grazie a quei numeri un filobus potrà risparmiare 5 minuti nel suo percorso tra Rimini e Riccione, così come può anche darsi che farlo scendere a raso, avrebbe comportato la modifica di un pezzo del progetto con, ammesso e non concesso, anche una ridefinizione dei costi. Può anche darsi tutto questo, ma quelle cifre e quelle tabelline non giustificano ne rendono plausibile agli occhi della città e dei suoi cittadini l'assurda oscenità urbanistica ed ambientale di quel devastante muro che tutti, ma proprio tutti, considerano una scelleratezza che devasterà la città per sempre. Non bastano i suoi numeri di per se aleatori come tutti sanno. Non basta la sua determinazione da burocrate tutto d'un pezzo, ma e' su questa questione che l'ing. Dal Prato e' sfuggito alle sue responsabilità. E lo ha fatto con la consapevolezza poco nascosta che a lui se quel muro distruggerà la città poco importa. L'importante è che quel filobus arrivi in orario. Lui è un tecnico e qualcuno gli ha detto di costruire un sistema rapido e veloce che possa collegare Rimini a Riccione in 23'e 24". Tutto quello che può ostacolare il suo progetto va rimosso, non considerato, escluso, tolto di mezzo e se per quei 24" in meno è necessario buttare una colata di cemento armato nel cuore della città, lo fa senza pensarci un secondo. Non è un problema suo il rispetto urbanistico e ambientale, non è un obiettivo suo il futuro equilibrio di gestione, non è tra i suoi compiti il rispetto di una città e il consenso dei cittadini. Queste sono cose della politica. Lui esegue quello che la politica gli ordina. E se la politica non e' capace, se la politica e' immobile e assente, allora gli ordini li da' lui alla politica. Tanto per farli stare buoni e al caldo basta poco. Bastano solo "robuste motivazioni".
Alberto Nardelli