E’ inutile nascondere che la vittoria del candidato ultraliberista Macri nelle presidenziali argentine sia un successo importante per quei pochi migliaia di “Masters of Universe” che decidono ormai i nostri destini. Con l’eccezione della Russia di Putin e, forse, della Cina. Tuttavia l’entrata del grande paese sudamericano, con questo nuovo presidente nel grande blocco euro-atlantico, toglie ai BRICS un potenziale alleato pur con tutti i suoi problemi. E’ altrettanto evidente che, sulla vittoria di Macri, i “Masters” hanno giocato molto e forse non del tutto pulito. Mancano ovviamente le prove, ma tutti i sondaggi e le proiezioni davano il candidato peronista Scioli vincitore al primo turno. Si è fermato al 36%, poco più avanti di Macri e ha perso al secondo turno probabilmente con l’aiuto determinante dei “dissidenti Peronisti”. A livello pratico un grosso sospiro di sollievo per gli inglesi che non si vedranno più contestare le Isole Falkland, anzi, con i loro soci americani, potranno acquisire la compagnia petrolifera di stato che Macri da ultra-ortodosso liberista vuole vendere agli anglosassoni. Certamente non vedranno i Sukhoi 24 che avrebbe voluto la Kirchner e al loro posto arriveranno gli F 35. Anche questo è business.
Woland
PS Per chi faceva il tifo Renzi non è dato sapere, nel Pd ci sono entrambe le correnti, ma comandano gli americani