giovedì 12 novembre 2015

Novembre nero

Anche qui non ci riferiamo al saggio di Antonino Trizzino intitolato Settembre Nero che negli anni ‘60 fece scalpore rivelando i tradimenti degli ammiragli italiani durante la seconda guerra mondiale. Tuttavia sempre di tradimenti si tratta. Com’era prevedibile novembre si sta trasformando, per il Centro Storico, in una catastrofe. Chiusi i parcheggi occupati dagli ambulanti “polverizzati”, stamattina, secondo una nostra piccola indagine, il 70% dei negozi da lunedì non ha visto l’entrata di un solo cliente. Ma anche il disintegrato mercato ambulante, dopo la prima settimana di frizzi, lazzi e cotillons, se la passa male. Non ci sono più “pentiti” che vanno sulle fotocopie a chiedere scusa a Gnassi. “L’effetto mercato” si sta dissolvendo mano a mano che la gente, cioè gli abituali frequentatori, si accorgono che i loro banchi abituali sono sparsi, quando va bene, a un chilometro di distanza l’uno dall’altro. E’ l’effetto ampiamente previsto dagli strateghi che stanno dietro al comune per eliminare il concorrente in attesa del nuovo IPER. La “crisi secolare” dei consumi sta facendo il resto. Nell’”Italia felice” di Renzi gran parte degli italiani non hanno nemmeno i soldi per un paio di mutande. Se la cavano meglio i clandestini arrivati sui barconi che, almeno, un piccolo reddito sicuro ce l’hanno, pagato direttamente dallo Stato italiano. Ma per il Centro Storico e per il mercato ambulante sono troppo pochi e comprano merci ben diverse. 
 Woland