lunedì 13 febbraio 2017

Altro giro

Il titolo feltresco dedicato alla Raggi politicamente scorretto perfino per il Pd, ha messo la sordina (per un pò) ai disastri mediatici combinati dalla Sindaca "assicurata". E' riuscita in poche settimane a scoperchiare le debolezze strutturali di un movimento che sembrava invincibile. Anche le figure dei 2 Di, ormai mitologiche per tanti attivisti, sono uscite ridimensionate a semplici prestatori d'immagine con presunte capacità mai testate seriamente. Quello che è successo a Rimini doveva essere un campanello ed un avviso. Invece si procede a vista e..lista. Troppo grande il movimento e troppe le questioni sui tavoli. L'organizzazione dirigista attraverso un blog (?) è troppo debole tanto da apparire inesistente o dittatoriale. Non volere assumere le sembianze di un partito diventa insostenibile se vuoi governare il Paese. Sembra il decoubernitismo applicato alla politica. Partecipiamo, se dovessimo vincere e qualche volta ci è capitato, sono guai. Assessori che rifiutano l’incarico, guerre intestine, avvisi di garanzia, casi inspiegabili come l’affare sulle polizze vita. Non si capisce a cosa servissero e se la Sindaca ne fosse al corrente. Polemiche e decisioni altalenanti: dalle Olimpiadi allo Stadio, perfino per un modesto albero natalizio. Il delegato (anziano) all'urbanistica viene sorpreso (?) mentre dipinge un ritrattino della Sindaca in cui fai fatica a scegliere tra verità e assoluta verità. Verrà cacciato come tutti i "non" colpevoli, si prolungherà l'agonia e si farà lo.. Stadio. Era la prova di governo. Dire che è solo un fallimento significa essere un Ghinelli. Eppure la forza del movimento, pur subendo una battuta d'arresto e riflessione, è ancora travolgente. Segnale della situazione disperata del Paese. Il piacere fatto ancora una volta al Pd è enorme. Nel periodo di massima debolezza, tutta la canea giornalistica ha avuto la possibilità di distrarre l'attenzione da..Renzi ormai cotto come la corrente riminese e demaniale. L'arrivo delle orecchie sventolanti è stata la panacea che ha permesso di silenziare gli scandali gestionali dei predecessori. Per non sbagliare la giustizia romana ne ha assolti in quantità industriale, nel silenzio dei colpevoli. Sembra quasi che la scelta Raggi sia stata "auspicata " dal Pd. Il problema non è l'effetto ma la causa oscurata. Non si può fare delle Virginia un facilissimo capro espiatorio senza guardare il contorno. Lo dico da molto tempo, già sospetto: la scelta della Raggi è avvenuta con il permesso del cerchietto vincitore negli spareggi tra i vari Meetup. Per conoscerla ti dovevi innamorare? Non incolpo i cittadini che hanno votato il M5S con percentuali davvero bulgare, per ricordare ancora una volta la simbiosi tra Movimento e Grillo. Non ci voleva molto per una scelta diversa se ci fossero regole e paletti convincenti. Non c'entra niente l'inesperienza, (già pericolosa) "dovevi" proteggerla non con improvvisati promotori finanziari ma persone che conoscessero regole, meccanismi, necessità di una città come Roma. La Raggi è solo giovane. Chiara Appendino sta facendo bene a Torino, Maria Elena Boschi ha fatto benissimo a Renzi. La Lisi invece lotta tenacemente per un profugo in più. L'hanno messa per quello. Con la Raggi hanno fatto "tana libera tutti". Le gestioni di Atac e Ama, i 12 miliardi di debito del Comune, un censimento inesistente degli affitti e proprietà, i collegamenti tra politica e faccendieri di tutte le risme e poi..l'affare Stadio, sono pallidi ricordi. Anche a Rimini abbiamo attraversato una fase simile. Si è spenta non per meriti e considerazioni politiche ma per la scomparsa degli attori immobiliari. E' rimasta la Spiaggia. Al capezzale arriva il ministro Costa con i due "bagnini" Arlotti e Pizzolante e tutte le prefiche civiche a piangere per la Bolkestein. Ve lo avevo detto come andava a finire. Il conto però lo fate pagare a noi.