lunedì 6 febbraio 2017

Dov'è il Trucco???

Ovvero il Cavallo di Troia dei Signori della Sabbia. Al prossimo "decreto" elettorale salvabagnini i beneficiati hanno già festeggiato assieme ai compari piddini di maggioranza. Sembra non ci sia stato nessun dalemiano a rovinare festa e brindisi.   Le categorie interessate (una) e amministratori da lungomare hanno alzato imprudentemente calici di sangiovese alla faccia di Bolkestein. Non vogliamo rovinare l'ennesimo hurrà fasullo ma se fossimo nei vostri ombrelloni proveremmo a chiedere a Cantone, diventato la bocca della verità, se questo "promesso" marchingegno risponde alle normative italiane vigenti. Sarebbe facile scoprire che già le nostre leggi prevedono le regole adottate dalla malvagia europa. L'unica differenza è che per la Direttiva B, ad ogni scadenza di contratto, si adottano i bandi, per le leggi italiane si va a gara in presenza di due o più domande perfino..cinesi. Per quella riminese..mai. Raccontare che (in Italia) prima della Bolkestein non erano previste le gare, lo potete fare a tre veline e otto blog d'accompagno seriale, senza il minimo cenno insultante. Allora il solito "esperto" demaniale, ministro o sottosegretario d'altura, onorevole di S.Ermete o riminese adottivo, tira fuori dal cilindro sabbioso il famoso diritto d'insistenza.  Alla seconda ripetizione di demanio cepu potrete apprendere cosa significhi "a parità di condizioni si preferisce, giustamente, il vecchio concessionario. Se il potenziale concorrente/i offre/ono un canone maggiore, automaticamente si supera il diritto d'insistenza e sono le stesse norme italiane ad affermare che si procede con la gara. In una visione buonista, come per gli ambulanti cacciati dal tempio, il vecchio concessionario può rientrare in un contesto di prelazione, qualora si dica disponibile a versare la cifra offerta dal vincitore della gara. Tutti ingenui i "brindatori"? Sanno benissimo, confortati dall'esperienza di un bravo avvocato, che questo ennesimo decreto "promesso" dal governo contrasta anche con la normativa italiana. La strategia è quella della confusione per aprire la stagione infinita dei contenziosi. Il decreto parla di indennizzi vari, senza definire le modalità. Teoricamente i primi a preoccuparsi dovrebbero essere proprio i vecchi concessionari. In realtà l'assenza di precise indicazioni è il risultato cercato. Aumentare nebbia e ignoranza sull'argomento. Aiutati sempre dall'accompagno mediatico. Su queste somme ingenti potranno cavalcare le onde del populismo da arenile, intentare decine e decine di liti utili a bloccare i bandi. Comprese le famose innovazioni. Il "canuto" Mussoni allora interpreterà la parte a lui congeniale di quello che voleva fare ma..  Questa è la tragica prospettiva voluta da una politica incapace e subalterna, più (forse) per intrinseca stupidità che cattiva volontà. Il Decreto si preoccupa di tutelare solo gli operatori delle concessioni demaniali turistiche ricreative. Le attività portuali svolte sul medesimo demanio marittimo sono figlie di un onorevole minore. Senza contare concessioni lacustri, montane, fluviali, strade/piazze ecc. I danni economici provocati si conteranno in punti di Pil. Ho sperato inutilmente che la parte politica per la quale tifo, più nuova e meno coinvolta arrivasse per prima all'elementare concetto che sabbia e acqua sono entrambe strategicamente pubbliche. Anche quì l'ignoranza vince, spesso (sempre) stravince. Qualche membro della Commissione Giustizia potrebbe avere rapido accesso all'Avvocatura di Stato e chiedere una rapida full immersion. Poi come viene a galla sono ca..suoi. Peggio di così. Un amico avvocato, condividendo l'analisi, mi spiegava che questo è il vero Cavallo di Troia dei Signori della Sabbia. Che poi sia un'altra Boabay spiaggiata alla prima "sanzione" europea è altra cosa. Avranno traguardato anche la prossima tornata elettorale. Poi si vedrà se c'è ancora l'Europa.