domenica 5 febbraio 2017

Chi lascia la strada vecchia...

Chi lascia la strada vecchia per la strada nuova sa cosa lascia ma NON SA cosa trova e come osservava il collega Savino Arduini (S.A.) su queste pagine, fossi nei panni di quelli del mercato coperto che hanno pochissimo potere contrattuale ci penserei non una ma 1000 volte prima di lasciarlo per quello che io comincio a pensare essere un pretesto: la riqualificazione, una parola che a Rimini fa tremar le vene ai polsi, se pensate quanti sono "caduti" in suo nome a partire dai poveri ambulanti dispersi come gli ebrei della diaspora per tutta la città. Da cosa nasce cosa: oggi ti dicono "mah, 15 giorni... poi tornate sìììì"" ma non sai mai coma andrà a finire una volta che te ne sei andato "chi va via, perde..." si dice pure? Anche con gli ambulanti hanno cominciato col far spostare qualche banco e con attività di disturbo come mandar loro i vigili o far transitare vetture di servizio, poi come è finita lo sanno bene loro! Pertanto io la mia idea e sono molto sereno guardate in tal senso già me la sono fatta, basta avere una visione d'insieme su cosa è accaduto negli ultimi anni e già si può intravedere dove andrà a parare questa cosa della "riqualificazione" che ormai ne abbiamo fin sopra i capelli visto che si fa ovunque tranne ove ce ne sarebbe bisogno. Certo direte "non c'è rosa senza spine", oppure "chi bello vuole apparire...": ma chi garantisce a questi onesti lavoratori che un domani che spostano le natiche da lì poi ci ritornano e non salta fuori qualcosa che osti!? Mah... diciamo... " ve ne dovete anna' affanculo con le vostre merci in quanto... in quanto duvante i lavovi è stata tvovata una antichissima necvopoli...", perché ieri oggi e domani non sempre ma spesso i morti vanno sottoterra, o no? Sarebbe strano NON trovarne di chiese, cimiteri, case sottoterra in un posto abitato da millenni! Quindi io la dico a buon intenditor...: per me la riqualificazione è un pretesto per sloggiare i 100 occupanti il Mercato che è di proprietà comunale, Comune che spesso ha dimostrato di amare più l'Arte e chi ha quattrini che le esigenze di chi si fa un c. così per per portare a casa la pagnotta e crescere figli. Certo, tutto bello quel che novello, ma i mercati non sono boutique devono mantenere una dimensione pratica, quasi rustica direi, pile di casse etc.: la cosa puzza "c'è del marcio in Danimarca", per me! Il Mercato Coperto è messo molto meglio di tanti mercati assimilabili diciamo Bologna diciamo Ancona in zona, in quanto ha avuto una ottima ristrutturazione recente, necessita forse soltanto di maggiori cure quotidiane, pulizia etc. E onestamente a me pare che si stia mettendo il carro davanti ai buoi: nel senso prima me lo rendi raggiungibile come era all'acme del suo successo quando il parcheggio antistante avevo il triplo dei posti GRATUITI a disco orario e la zona era servita dai servizi pubblici tanto che fino al 2010 ca. la zona era letteralmente presa d'assalto (ora per dire anche le banche se ne sono andate dico Carisp, dico ex Carisbo esempio), DOPO SEMMAI si parla di piccoli lavori di ordinaria manutenzione. Quindi fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio: se io fossi un fruttarolo da lì non mi sposto neppure mezz'ora con la scusa che devono riqualificare. Poi fra il dire e il fare mi insegnate c'è di mezzo il mare: prima ti faccio spostare, lungaggini, passa il tempo, mancano i permessi, la Soprintendenza... la clientela si disaffeziona, chi non risica non rosica alla fine non torni più arriva il gruppo che compra tutte le licenze e va a finire a tarallucci e vino! Postilla: sembra incredibile che un'amministrazione di sinistra remi contro le classi sociali più modeste mentre vada a braccetto con chi se la passa bene anche a prescindere dalle considerazioni sopra che possono o meno colpire nel segno ma come si evince tuttavia anche da tutta la politica delle due ultime giunte.
Amelio Giuseppe Vergone