giovedì 23 febbraio 2017

Le Erinni

Non starò a scomodare le Erinni, in questa società definita gassosa, le bollicine debbono dare alla testa oltre ai troppi bisolfiti, potrebbero interrompere la loro opera proprio in piena attività. Ho appreso, riservandomi di approfondire, che per essere collegati al servizio elettrico nazionale occorre una spesa mensile fissa di circa 25 euro, che fanno 50,00 euro a bimestre a prescindere se si sia o meno residenti, nonché dai consumi effettivi. Altro che società gassosa, mi pare gassata! Novità introdotta da quest’anno così mi risponde l’operatrice del numero verde. Deve essere il 17 che porta sfiga! Le tasse non aumentano (sic!), giocano sulle imposte, come se cambiasse qualcosa per le tasche dei cittadini. Se aggiungiamo gli aumenti anche su acqua et altro ci vorrebbe in soccorso uno studio ben fatto da parte di un serio ente di comparazione statistico dei numeri per capire l’aumento medio annuo effettivo e i suoi effetti sul “risparmio”. E mentre tutto cambia e muta, l’ossessione degli italiani si divide sul tifo calcistico da una parte: le imprese di pigmaglioni innamorati delle loro statue che corrono in mutandine dietro un pallone, del resto richiamano in vita il bambino che è in ognuno di noi, vuoi che un tozzo di pane duro non si rimedi – panem et circenses ai tempi di Hunger Games; dall’altra la disputa sui destini del PD. Un coro di comari politiche, levatrici, di pettegole da salotto infuocano il dibattito come fossimo in un salone di beatiful hairstyles, non volevo offendere le indomite parrucchiere di una volta, impelle la rottamazione e ci si deve adeguare con la lingua, da usare alla bisogna stando ben attenti, è la raccomandazione, però a cosa si va a leccar. Come fossimo in preda all’isteria che le scene di un thriller mozzafiato ci propinano, tumultuosi nell’animo, arsi dalla sete di sapere che farà Emiliano, di quanti parlamentari e quali i nomi sarà composto il gruppo degli scissionisti, balziamo dal divano a festeggiare il GOALLLL della squadra vincente. Evviva il figlio in camera alza a tutta birra lo stereo sulle note: “Che confusione sarà perché ti amo, stringimi forte…” se no mi butto dalla finestra! E si bisogna davvero amarlo tanto questo magnifico paese, del resto appena te ne allontani ci si sorprende ingrigirsi, intristirsi…si diventa inappetenti ai limiti dell’inedia. Ci si accorge come l’Italia e gli italiani siano dinamici, si muovano veloci, tutti intenti a riuscire nei propri mestieri, perduti in una costante corsa a perdifiato come se fossimo prossimi alla fine del mondo e si debba avete tutto e subito…tutti, gli avi dicevano: “con la paure che ti venga meno la terra sotto ai piedi”. Sotto sicuro, sopra invece prima o poi saranno altri che te la butteranno. Polvere alla polvere, cenere alla cenere. O forse corriamo perché paghiamo troppe tasse??

 P.S. quando sarà, oltre a un po’ di terra versate un pò di vino. Ohh amaracmand rosso e senza bolle, non vorrei emettere gassosità.
Roberto Urbinati