domenica 26 febbraio 2017

Gatto nero, gatto bianco

Siamo a Rimini, non siamo in una pellicola di Emir Kusturica e la gaiezza gitana lascia il posto alla preoccupazione cittadina. Stamattina leggevo alcune dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino che ritengo spontanee e sincere, ma forse un po' retoriche ed ingenue: sullo spartito, i bambini non sono rifiuti, alcuni consiglieri "diversamente oriundi" se non già "rom della politica" e via dicendo... Dichiarazioni ingenue perché lo stesso Sindaco regge la Giunta cittadina scortato dall'onorevole Sergio Pizzolante, leccese di Indicazione Geografica Protetta; stessa spiaggia dell'Adriatico, ma 700 km più a sud. Se volessimo essere più concreti territorialmente (e meno politicamente), la piattaforma di sviluppo economico dovrebbe svilupparsi coinvolgendo i Comuni limitrofi che insistono sulla riviera romagnola. Ora però l'ingenuo sono io perché ci stanno pensando da mesi. Complici alcuni politicanti di Forza Italia da cui si possono migrare favori, sempre ben strutturati su rapporti prettamente sinallagmatici. Proprio di questi giorni la sfiducia (via studio notarile) comminata alla Sindaca di Riccione Renata Tosi, perpetuata e realizzata grazie ad una esponente di Forza Italia. Nulla di ché stupirsi, lo stesso partito era conosciuto come la Casa delle libertà ed in effetti continuano a fare un po' come c.... gli pare. Una sorta di Accordo Translatlantico che potrebbe approdare proprio nel "Transatlantico" di Palazzo Montecitorio con buona pace della "Cosa Rossa". Non mi stupirei se il prossimo DJ set e sardoncino fosse ribattezzato Dj set Riso, patate e cozze, noto piatto dalla cultura romagnola.
Montalbano
P.S.: «Le parole non colgono il significato segreto, tutto appare un po' diverso quando lo si esprime, un po' falsato, un po' sciocco, sì, e anche questo è bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d'accordo, che ciò che è tesoro e saggezza d'un uomo suoni sempre un po' sciocco alle orecchie degli altri.» (Cit. da "Siddharta" dei Hermann Hesse; 1922)