lunedì 6 febbraio 2017

Seppiolini

Capita alla volte nella vita di arrivare, come si suol dire lunghi. Di fermarsi a chiacchierare con chicchessia...fosser pure gli ex margheritoni. Ricordate: il centravanti di origini bolognesi troppo solo in attacco da non toccare palla. Avesse atteso il passaggio da me avrebbe aspettato invano. Perfino egli, toccato nell'istinto, sebbene non avesse capito se fosse davvero mezzo destro o mezzo sinistro, soggiogato dalla logica dell'immagine utile, il colpo ad effetto e del si ma anche, poi sul teutonico suol provocato, mi par di ricordare, fece la partita della vita, alla stregua del film a cui si ispirarono gli sceneggiatori nel loro burlesque pallonaro o pallinaro (come si vedono in estate sul lungomare. Il meccanismo è quello...con in più la cinepresa!) La "Grande Guerra" di Mario Monicelli, il Maestro, che fece indossare nel 1959 ad un ancora giovane Gassman e all'Albertone nazionale, colui, quest'ultimo, che portò sempre in scena le doti ataviche dell'italiano medio del secolo in cui sono venuto alla luce, i panni dei soldati lavativi. Un secolo strano...lungo...direi quasi immenso il '900. Immerso nel bene e nel male. Tanto dolore e molta virtude. Secolo di contrapposizioni totali...taoista! Ma cosa volevo dire? Ho perduto l'orizzonte. Non so più chi sono...Beppe, Beppe, Beppe, ti prego dimmi chi sono?? Beppe, Beppe... ma vaffanculo Beppe! Chi di vaffanculo colpisce di vaffanculo perisce! Non ho mai compreso e capito come si possa diventare grillini. Si può per Dio, mi perdonino i ciellini lettori, esprimere un concetto violento di opposizione, ma non diventare servi. Servi di un simbolo di diritto privato, servi di un sistema che per condurti alle porte dell'ascensore sociale costringe i poveri neofiti a scontrarsi, prima con arco e frecce, poi con le parolacce e la contumelia nel recinto del web, quindi con le carte bollate nella vita reale. Eccolo il nuovo che avanza su davanzali di fiori sanremesi e canzoni da quarta età ove trovan rigoroso spazio uomini che di novello nulla hanno...più veterani di tutti, anche di reduci dell'ARMIR, ma senza alcun tipo di onore. E come sia possibile a me dover gioire col piede del nichilismo sopra il cuore io davvero, davvero, non vi saprei dire! E' tutto un gioco per molti. E' tutto interesse per altri. Vorrei che ogni tanto un barlume d'amore fiorisse...e sono convinto di poter vedere questa nuova primavera e brindar con Sangiovese davanti a messe e fasci di grano insieme ai miei nipotini...ma temo ci siano troppi galleggianti in giro che non portino ami, ne prede, ma siano forieri solo di molti e troppi danni. Ma io son qua. Sappiatelo non mi dimetto!!!!! Seppiolini
Roberto Urbinati