domenica 5 febbraio 2017

Imperi

Leggere rende liberi, informarsi consapevoli e trollare su facebook acidi. In questi giorni sto leggendo il libro (consigliatissimo) di uno storico e saggista israeliano; si intitola "Da animali a Dèi. Breve storia dell'umanità.", di Yuval Noah Harari. In una parte di esso, si affrontano i principali vettori che stanno portando la società mondiale alla globalizzazione: denaro, imperi e religioni. Tralasciando il primo e l'ultimo di essi, ho trovato davvero calzante alla realtà riminese il capitolo che affronta le visioni imperiali. Caratteristiche peculiari di un "impero" sono quelle di governare su identità e territori separati, e la previsione di poter inglobare ulteriori realtà. Dicevo calzante perché il modello urbanistico ed economico di questa città, si sta sempre più standardizzando verso quello di qualsiasi altra città mitteleuropea. Su questo blog, diversi "amatori" come me hanno trattato il tema della viabilità cittadina e della Grande Distribuzione, incontrando sempre l'attenzione dei 4 lettori ed anch'io vorrei aggiungere una riflessione. In effetti, il modello fila dritto-befane/aquarena-pedonalizzazione centro storico, non è altro che un modulo urbanistico ed economico già sdoganato da tempo in qualsiasi altra città del Benelux, della Francia, della Germania ed a scendere, del Nord Italia e così di ogni altra parte dell'Europa e del Nord America. Questo modello ricalca le linee guida volute dalla società dei consumi che, veicolata dal denaro, ha come obiettivo quello di addomesticare diverse culture (e modelli economici). Non che il cliché non possa trovare aggiustamenti, non tanto nella forma, quanto negli interessi di chi amministra questi processi di standardizzazione sociale. Il ritardo con cui i nostri politici eseguono il compito a loro assegnato, ci rende però consapevoli dei danni collaterali di questo impero. Proprio nelle città europee dove si è accentrata la socialità nei grandi centri commerciali (smantellando i piccoli commercianti, vere sentinelle della salute comunitaria), sono esplosi fenomeni di degrado, ghettizzazione e fondamentalismo. Penso sia chiaro ai più che occorrano fattivi interventi di politica sociale, investendo risorse nelle periferie e non secondario, coinvolgere i cittadini in questi processi, anche a rischio di bloccarli o sposare soluzioni alternative. Gli imperi sono tali perché possono perdere numerose battaglie, ma alla fine vinceranno la guerra. Siamo consumisti ed individualisti così modellati sin dall'infanzia, volitivi scolari, ma abbiamo esempi di città che hanno governato questi fenomeni; in primis la limitrofa e gradevolissima Santarcangelo che mantiene costi degli immobili e delle locazioni stabili piuttosto che avvitarli in una pericolosa spirale di svendita del territorio. In questo ragionamento, non c'è impronta politica di destra o di sinistra; il punto è l'opportunità di accogliere ottusamente uno chassis ancora adattabile e per questo, migliorabile.
Montalbano
P.S.:Il primo imperatore dell'impero cinese unificato, Qin Shi Huangdi, affermò che "attraverso le sei direzioni [dell'universo] ogni cosa appartiene all'imperatore... dovunque ci sia impronta umana, non c'è nessuno che non sia diventato soggetto [all'imperatore]... la cui grazia giunge fino agli armenti e ai cavalli. Non c'è nessuno che non ne abbia beneficio. Ogni uomo è sicuro sotto il suo tetto"." (tratto da "Da animali a Dèi. Breve storia dell'umanità.", di Yuval Noah Harari) 
P.P.S.: Per questo Massimo voglio essere pagato: un caffè da 1,10 €.