mercoledì 8 febbraio 2017

Carolina e Jhonny "Loly Loly"

Questa è la storia di Carolina, un`asina nata la notte di San Lorenzo di tanti anni or sono. Io invece sono Vincenzo, ma in paese tutti mi chiamano per via delle mie manie "Johnny...Johnny loly loly". Faccio lo stalliere, è il mio mestiere. Curo il bestiame, gli faccio il letto di paglia la mattina, gli servo fieno e qualche buon seme; non disdegno di raccogliere letame. Di Carolina mi sono innamorato! Di ella mi colpisce all'imbrunire, lì, sola nel recinto sembra impazzire. Raglia, s'impenna scalpita...un singulto ripetuto di grida che pare invochin il suo voler dar battaglia. E poi perdersi in una corsa a perdifiato, la sua testa muoversi impazzita e i suoi calci tirati impunemente al cielo come volesse con i suoi zoccoli colpire quegli dei malvagi, che la costringono in quella cornice di legni e palizzate. Tutte le sere di questa mia vita mi fermo a mirar il gesto di questa intima ribellione, prima di ricondurla al giaciglio. Tanto è vero che il padrone, per la sua disubbidienza, mi ha detto che domani la devo portare via. Vuole smetterla con questa disubbidienza! E sono stato incaricato di portarla al suo destino. I suoi occhi tuttavia durante quel tragitto mi guardavan con fierezza. Due immense palle nere, più buie del fondo di pozzi, e mi son deciso. Solo Carolina mi faceva sentire un Re e non volevo smetterla di fingermi diverso. Allora l'ho lasciata! È venuto da sé il gesto. Carolina m'ha preso con le sue morbide e dolcissime labbra mi ha strattonato forte prima di voltarsi e sparire nella valle, lontana dal boia. Son tornato a casa, ho raccolto i pochi risparmi e li ho portati al padrone, come prezzo della vendita della sua asina. Egli prese il denaro, sfilò due banconote e me le allungò per il servizio. Ritrassi la mano, era quasi sera, e sorrisi. Allora mi disse: "che fai?" risposi: "io non belo! Sono Johnny Loly Loly". 
PS Dedicato a Carolina e Lorenzo che mi hanno insegnato la libertà. Sono due asini di razza Sarda. 
Roberto Urbinati