domenica 12 febbraio 2017

Ferite aperte

Ferite aperte, questioni spinose, grossi temi per una città piccola piccola: dopo che il Parlamento italiano promulgò la legge che istituì un giorno simbolico il 10 febbraio dedicato alle vicende del confine Italia - ex Jugoslavia, e in particolare alla questione tutt'altro che chiarita e condivisa da storici e politici delle c.d."foibe", Rimini si dota di un "monumento" sulla diga foranea e ogni anno, come si fa per quello ai Tre Martiri e altri, le Autorità locali depongono la corona di rito etc. Anche quest'anno il monumento è stato vandalizzato ad opera di ignoti, come già accaduto in passato. Orbene: se qualcuno ha desiderio di vandalizzare un monumento di quel tipo possiamo dire tranquillamente che sia "di sinistra" o "comunista", infatti quando accade in altre parti d'Italia più legate di questa terra a quelle orribili vicende ci sono disegnate falce e martello e tipica simbologia comunista etc., ossia affine a questa maggioranza di governo cittadino o quanto meno alle origini ideologiche di 8/10 componenti, personali o famigliari visto che l'istanza chiamiamola così "foibe" è sempre stata della Destra in anni recenti e del MSI prima per ovvie ragioni storiche, anche se non solo etc. Eppure l'assessore Morolli che per sua ammissione respira quella politica da quando il suo partito si chiamava PCI e l'ha fatta in un partito che si chiamava "di sinistra" dal basso della sua abissale ignoranza nonostante una (riferita) laurea feltresca in "marketing" si è sperticato durante il discorso ai martiri delle foibe, agli esuli istriani, giuliano-dalmati etc., in un vaniloquio non contro "gli infoibatori", no perché non avrebbe saputo cosa dire, ma contro i vandali che sarebbero dei vigliacchi, senza memoria e banalità simili. Allora chiariamo alcune cose ad uso bignami dato come si sa che la questione foibe e annessi è comunque controversa e solo dopo anni e anni che la Destra italiana per ragioni su cui non mi dilungo la agitava sebbene il parlamento abbia approvato giustamente in clima bipartisan anni fa la legge, pochissime città hanno un monumento commemorativo di questi eventi e Milano addirittura discute questi giorni se "dotarsene". Un po' di storia e vicende recenti per Morolli e questa giunta in cui è priva la Cultura visto che lo stesso assessore alla cultura che ora è diventato "alle arti" non è un uomo di cultura propriamente inteso e siamo credo l'unico comune a non avere un assessorato alla cultura. Brevissimamente Il 10 febbraio è per così dire la conseguenza nel senso di contrappeso della istituzione del Giorno della Memoria in quota "Resistenza" e soprattutto "ebrei" e si chiama appunto "del Ricordo" in quanto ad occupare il vocabolo "Memoria" erano arrivati prima gli ebrei italiani con l'istituzione del giorno omonimo per opera parlamentare per lo più del grande intellettuale ex parlamentare area sinistra Furio Colombo, massmediologo, giornalista, ex rai, ex docente, accademico Usa e in ogni dove, ex La Repubblica, ex Unità, ex fiat Usa etc. etc. etc., primissimi anni '2000, ancor prima pensate che l'ONU lo istituisse a livello mondiale. Pertanto visto che la Destra italiana ogni volta che si tirava fuori la storia della brutalità del fascismo evocava la questione foibe in clima di pacificazione si istituì questa giornata cui la estrema sinistra era contraria in quanto si trattava di crimini alcuni accertati alcuni presunti soprattutto nella loro entità commessi da comunisti e ancor oggi in seno al partito di Morolli vi sono persone molto poco inclini direi a commemorare questo giorno. E "i padri fondatori" del partito da cui discende quello in cui milita Morolli e mi pare la sua tradizione di famiglia mai avrebbero riconosciuto questi crimini, sui quali peraltro ci sono posizioni diverse e tutt'altro che pacifiche, specie all'estero e appunto da molta sinistra italiana radicale e non. Questo come bignami per Morolli che è stato chiamato a fare un discorso su una questione della quale chi scrive non è evidentemente un esperto essendo materia per storici contemporanei ma egli mostra di averne conoscenze più sommarie e confuse di mio nipote che fa la III media e... non pretende, ma pensate un po', di fare l'assessore all'istruzione.
A. Amati