sabato 15 dicembre 2012

Il Favorito

Sui giornali domina lo scontro Monti-Berlusconi. Ma il vero protagonista della campagna elettorale dovrebbe essere Bersani. È in testa, e di parecchio, nei sondaggi, è il solo leader legittimato dal voto popolare, ma anche l’unico certo di partecipare alla sfida. Le primarie per i parlamentari potrebbero sancire il suo successo se non fossero iniziate le faide per il listone. In realtà il candidato premier del centrosinistra sembra la ruota di scorta del dibattito, verrà usata nel caso di foratura elettorale di uno dei due contendenti. Ci mette anche del suo affermando che Dopo cercherà accordi con il Centro. Spiegateci perchè uno dovrebbe votare pidi se non appartiene alla casta postcomunista, sindacato collaterale ed associazioni cooperative da banco quelle che vogliono vendere anche i rogiti notarili. Il Cavaliere se la prende con il governo tecnico, con il nipote spread e con la politica germanocentrica dell’esecutivo, i mercati dopo il finto crollo delle dimissioni del bocconiano, hanno ripreso a fare i cazzi loro, le aste dei bot vanno a meraviglia. Siamo in default esattamente come tredici mesi fa. Per il Professore hanno messo in scena una sceneggiata europea con destra e sinistra franco-tedesca concordi nell'omaggio, Pigi sembra il figlio del povero asciugamano italico. Per tutta la giornata Berlusconi e Monti si spartiscono critiche e attestati di stima, tengono banco le battute del premier sul nipotino spread, le bacchettate di Angela Merkel al Cavaliere, i moniti del Partito popolare europeo. A leggere i quotidiani il segretario del Pd sembra quasi uno spettatore esterno, interessato, certo, ma lontano dallo scontro e dai destini del Paese. Dovrebbe essere lui il protagonista, invece è già fuori gioco, si sono messi d'accordo quelli che comandano, con il naturale benestare del vero King Draghi. Meglio che iniziamo la raccolta delle firme per il MoVimento, dopo i pianti imbarazzanti di Napolitano. Indire le elezioni per domani mattina è stata un'altra furbesca manovra come quella di fare passare per politici le favie e salse televisive. Secondo i sondaggi più recenti, fatti dopo le primarie, contando i voti di Matteo, il Partito democratico è sopra i 30 punti percentuali. Con gli alleati di Sinistra Ecologia e Libertà e le altre liste cui si sta lavorando si può ma non è certo, immaginare un risultato ancora più robusto, c’è chi ambisce a sfiorare il 40%. Percentuali che Berlusconi e Monti neanche si sognavano qualche giorno fa, messi assieme possono essere in grado di sparigliare il partito di repubblica. Non vorremmo essere nelle penne del ventriloquo di Scalfari. Dopo la riunione europea lo scenario italiano sta prendendo una curiosa deriva, forse le caselle vengono messe al posto giusto. Monti sarebbe un buon candidato per la maggioranza moderata del Paese, votato dagli over 50 e dalla parte più benestante, che non è certo maggioritaria dopo la seconda rata dell'Imu. L'incoronatura decisiva a Monti è stata data dal " moralmente discutibile" uscito dalla bocca del Migliore D'Alema.  

P.S.
Ci è piaciuto il badogliano comunicato di Biagini se...il popolo mi vuole.