lunedì 3 dicembre 2012

Qualcosa Non Va'

Rendimento del Btp decennale sotto quota 4,5%, spread fra Btp e Bund intorno quota 310 punti base, aste di titoli di Stato con i tassi d’interesse più bassi degli ultimi due anni. L’emergenza italiana, nell’arco di un anno, sembra essere passata. Eppure, c’è qualcosa che non torna in questo clima di calma apparente che ha invaso i mercati finanziari. In Italia è incrementato il tasso di sofferenze bancarie, è aumentata la disoccupazione, è diminuito il risparmio delle famiglie, sono crollati i consumi e la crescita prevista per il 2013 è già ora un ricordo. Inoltre, i capitali continuano a fuggire dal Paese, complice l’incertezza politica. I problemi dell'Italia sono svaniti di colpo? No. Anzi. La recessione è ben più pesante delle previsioni di Governo e Tesoro, che sono ancora sicuri che nel corso del 2013 arriverà la ripresa economica. Stime che sono già state smentite sia dal Fondo monetario internazionale sia dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che vedono uno spiraglio per l’Italia solo nel 2014. L’istituzione guidata dalla Christine inoltre, ha specificato nei mesi scorsi che il pareggio di bilancio in Italia si potrà vedere nel 2017, non nel prossimo biennio come invece detto dal ministro delle Finanze Vittorio Grilli. Però abbiamo il Gnassi Plan. A fronte di un compito ben preciso, ovvero quello di mettere in sicurezza l’Italia, Mario Monti ha fatto quanto poteva? Dato il carattere emergenziale del suo esecutivo e dell’intrinseca paura che incuteva uno spread fra Btp e Bund a quota 575 punti base, nelle mani di Monti si è consegnato un potere immenso, è sceso a compromessi sulla riforma delle pensioni, colpendo solo le parti più deboli, sulla riforma del lavoro, sulle liberalizzazioni, sulle privatizzazioni, sulla dismissione del patrimonio pubblico si è consumata una immensa pagliacciata. L'Imu l'unica cosa certa. Bersani ha vinto nel ballottaggio molto più nettamente di quanto si ipotizzasse, l'apparato sa fare bene i conti interni, vogliamo vedere alla prova elettorale quanti milioni di voti renziani vanno alla casa matrigna. Altro grande favore a Grillo, forse sono troppi.