venerdì 28 dicembre 2012

Il Salvatore Parte Seconda


Avevamo finito l’articolo precedente con la fatidica domanda: dove cercherà di prendere Monti, il nuovo unto del Signore, o, se si preferisce “il Salvatore”, i voti che gli mancano? Quel fatidico quindici per cento? Lo deve cercare nel campo, anzi nei campi avversari. Che sostanzialmente sono quattro: il PD, il PDL cioè Berlusca, il MoVimento 5 Stelle e la Lega Nord. Qui viene il difficile, o il facile se vi piace. Mentre gli ultimi tre sono immuni dal “Montismo”, 5 Stelle e Lega in modo assoluto, PDL un po’ meno (con parecchi opportunisti pronti a mollare il Cav. per un posto purché sicuro), il vero terreno di caccia è il PD. Di qui l’enorme imbarazzo di “Repubblica” che, dopo aver osannato Monti, se lo trova in diretta concorrenza con Bersani (al punto di essere arrivata a ipotizzare a una “staffetta”). In effetti il PD ha quell’elettorato (pubblico impiego, grande industria) che assomiglia un po’ a quello di Casini ed è l’unico a essere stato parzialmente risparmiato da Monti&C. e, stando all’ “agenda”, verrebbe ulteriormente premiato mentre gli altri (impiego privato, lavoro autonomo, piccoli proprietari ecc.) verrebbero ulteriormente salassati tramite un’ulteriore ed esiziale iniezione di burocrazia e tasse varie. Comunque nel resto dell’Italia e fuori dall’elettorato PD (cioè tra disoccupati, licenziati, multati, pignorati, sfrattati e ridotti alla fame dal “Salvatore”, ex lavoratori autonomi) crediamo che il “neosalvatore” faccia davvero fatica a sfondare. Invece nel PD c’è spazio, specialmente nella platea dei “Renziani” che il duo Bersani/ D’Alema con la rara intelligenza che li contraddistingue ha per sempre alienato dal PD. Non che Renzi sia un’aquila, ma guarda caso le menti (Ichino) che hanno steso il programma di Monti vengono dal suo gruppo. Un segno inequivocabile che, nei prossimi due mesi, il Professore (o “Salvatore” come preferite) cercherà di fare spesa elettorale nel “supermarket Bersani” segnatamente nell “scaffale Renzi”. E, ovviamente, cercando di pagare poco. La prova ce l’avremo a breve. Già con le primarie del 30 e proprio a Rimini nella nostra disastrata ex capitale del turismo. Qui quattro candidati (tutti uguali di livello) si confrontano. La Marchioni non conta perché l’hanno messa fuori con un eccesso di brutalità... nonostante le benemerenze curiali. Ebbene tra i quattro ve n’è uno: Arlotti che è già un Renziano/Montiano quasi a tutto tondo, gli altri sono “Bersaniani” (anche se Biagini nei giorni scorsi ha tentato qualche timida apertura, avendo fiutato l’aria). Ebbene si tratta di aspettare pochi giorni ma, se dovesse vincere Arlotti, vorrebbe dire che abbiamo fatto centro. I voti, il Salvatore della Patria, li andrà a fregare proprio a chi più di ogni altro ha sostenuto la sua politica che è la meno di sinistra che ci si possa immaginare. Ironia della Storia. Anzi della microstoria di un nanopaese destinato a continuare ad essere salvato e infine a scomparire per l’opera del “nuovo che avanza” sotto le apparenze inquietanti di Bersani, Monti, Casini, Fini, Montezemolo, Passera e, perché no, Cuffaro. Buona fortuna...Attenzione (!)... In attesa di essere salvati, ricordatevi di pagare la raffica di tasse del primo gennaio. Non dimenticatevi, perché vi verrà negata l’assoluzione.

 E.B.