giovedì 13 dicembre 2012

Peggio

L'Italia sta Peggio di quando 13 mesi fa Berlusconi fu costretto a lasciare. Se MenoProvince avesse governato tagliando le tasse e la spesa pubblica, oggi staremmo meglio, l'unica review lo hanno fatta le famiglie italiane, costrette a vendere gli anelli per mangiare e..pagare l'Imu di Brunetta. Le riflessioni del nostro Cancelliere sono infinitamente meglio della Passera di Governo. E' vero, siamo oppositori della prima ora del Tecnico della Merkel, ma in grado di leggere e capire gli indicatori economici. Non abbiamo trovato un segno positivo, qualche esile speranza per il 2014 sperando che i Maya come Gnassi non abbiano indovinato neanche stavolta. Naturalmente la stampa afferma che con il Cavaliere saremmo messi peggio, i nostri fondati dubbi ce li teniamo. Intanto nel Partito di Repubblica è salita la paura di una discesa in campo del loro Monti, sarebbe esiziale per il tenero Bersani, darebbe una indicazione di voto attraente ai Renziani. Il panorama politico si chiarisce, al massimo a Pidi&Soci definibili di sinistra, l'ottimismo dei sondaggi concede un 40%, il resto? Allora addosso a Grillo, erodere qualche punto in percentuale può diventare salvifico per un Governo...Monti. Siamo straconvinti che finirà così. Non ci sono alternative, o qualcuno pensa che la riproduzione dei nefasti prodiani con Pigi sia un viatico per una Paese commissariato? I rottamandi sono tornati in auge, è pronta la lista dei ministri democomunisti con Prodi al Quirinale e l'Orecchino al welfare. Ai critici di una destra populista e demagogica che non ha saputo trovare di meglio della sesta riedizione di un settantaseienne imprenditore innamorato ma braccato da quattro procure, dobbiamo concedere che al confronto Monti esprime quanto di meglio i sapienti grembiulini europei potessero proporre, rimane il fatto che siamo ancora lontanissimi dal Paese Normale con due schieramenti alternativi. E' più facile che Monti governi se non si candida, pensate che razza di politica dobbiamo tra poco votare. Il pericolo rimane Beppe, la sua sbrigativa ma felice espressione dovrebbe fare piazza pulita della crosta che si è formata, qualcuno pensava di avere trovato un bengodi a cinque stelle, un resort nel quale maturare compensi e pensioni. Personaggi talmente inconsistenti che si possono cambiare senza creare problemi. Tredici mesi di retorica hanno prodotto un grande bluff e un enorme danno, di cui purtroppo l'Italia si accorgerà a breve, quando si renderà conto che tutti gli indicatori economici sono peggiorati, tutte tasse e niente tagli, la permanenza delle province e delle retribuzioni della casta sono le prove di una fallimentare politica. Per fortuna a Rimini abbiamo il Piano Strategico ed una Compagnia....., ma i ciellini non sapevano che inventare un'altra Fondazione portava sfiga?