martedì 11 dicembre 2012

La Politica a Rimini

Il Movimento 5 Stelle ha chiesto al Sindaco, da molto tempo, di conoscere quanti debiti abbia contratto il Comune, compresi quelli partecipati, associati, consociati e seminarili. La domanda tanto lecita quanto corretta in una normale situazione politica, a Rimini, terra di slide, saraghine, feste, premi e cotillons, passerà come l'iniziativa di un folcloristico gruppuscolo di rompicoglioni. Per anni una opposizione formata da quasi la maggioranza dei cittadini non ha mai rotto le palle, si è accontentata di gestire scuole, mense, calce e mattoni e sostenere piloni più pericolanti per i mutui che per le staffe mancanti. Non sono abituati ad essere disturbati, non hanno mai avuto competitors, ma obbedienti, qualche volta  scalcianti compagnuzzi, con una presidenza popolare venivano zittiti. Della potente sinistra è rimasto Fabio Pazzaglia, talmente solo che si fa le domande e si risponde. Mancano gli storici punti di riferimento, la chiusura dei quartieri è stato il funerale della partecipazione e della possibilità di allenare voci e pensieri per costruire futuri dirigenti. Alzi la mano chi segue i consigli comunali in diretta sull'unica Tv che ha il coraggio di trasmetterli, forse per infinita riconoscenza o penitenza? Il partito di maggioranza è diventato un clubino per pochi intimi, il segretario nominato è scomparso dopo la prima velina, la Petitti.....lasciamo stare non è colpa sua. Ancora, tra Melucci esiliato in regione e gli altri, esistono tre metri di differenza politica, sarebbe da rottamare secondo il pensiero dominante, ci piacerebbe conoscere chi lo chiede. L'attuale deputata, una dei misteri gloriosi più difficili da interpretare nella sua inconsistenza, interrogata dal Corriere Pd a proposito delle condivisibili esternazioni di Vitali, sulla scandalosa proroga elettorale delle concessioni, ha dato la colpa a Berlusconi, come si trattasse di nascondere delle Ruby. La stampa di casa non ha avuto il coraggio di ricordarle la Legge Regionale di Patron Errani e la compiacenza di Melucci, la suonano e la cantano, Miserocchi è impegnato come un Pontifex a chiedere scusa a tutti. Il vuoto trova la sublimazione con Gnassi, privo e noncurante della più elementare vocazione amministrativa, lancia prati ed ermeti, slide e saraghine, promesse e fogne, piano strutturale e strategico, tanto il delegato non dice niente. Non esiste una riga apparsa sui giornali che abbia uno straccio di possibilità urbanistica di essere realizzata. Provate a chiedere all'Ing. Dalprato, una delle poche teste pensanti, che ha trovato dorato rifugio al riparo della Metropolitana, cosa pensa di questo festival di diapositive. Eppure i signorotti al comando rapportati alla minoranza, senza il Movimento, appaiono dei giganti. Avete capito perchè riponiamo tante speranze in tre grillini, li vogliamo almeno moltiplicati per cinque, poi aggiungiamo il serio ed onesto Fabione e si compone una bella maggioranza. All'opposizione la Petitti o Bernabè, scelgano loro. Il Movimento 5 Stelle, mentre la stampa di regime si affanna a spulciare quanto conti Grillo o Casalegno, ha svolto serenamente le più belle e semplici parlamentarie, scegliendo l'Altra Italia, quella che Monti e Abc hanno distrutto ed impoverito. Per noi basta questo per rilasciare in affido i nostri storici duecentoventi voti amministrati e custoditi.

P.S.
Non abbiamo capito perchè Biagini non conceda le dimissioni, quante slide aspetta?