venerdì 21 dicembre 2012

Ode a Melucci

Erano i tempi dello strapotere di Melucci, quando in un lungo elenco intitolato NonFatti e MisFatti, denunciavamo nel Blog le grandi e piccole situazioni che si trascinavano da decenni tra promesse e fallimenti nella scandalosa cornice bipartisan. Non ci stancheremo d'affermare che le colpe sono forse maggiori nel pidielle che nei governanti postcomunisti. Il vero raggiro elettorale è stato compiuto da questo partito con sembianze padronali in campo nazionale ma localmente profondo sostenitore di mattoni e gestioni cielline. Il giochino è semplice: vi proponiamo di riguardare il nostro elenco, prendere a riferimento l'ultima legislatura di Ravaioli, scartato dalle primarie ed osservare chi si oppose a questo incipit del disastro incombente. Vi aiutiamo, ne ricordiamo solo tre. due dei quali, Coccia e Pari, come fossero mariti della Yolanthe, hanno avuto il contratto stracciato e mandati a casa, il terzo, Fabione Pazzaglia resiste, troppo forte la sua figura ingombrante per i sellini di contorno alle poltrone. Rimane isolato ma sempre splendido esemplare di coerenza. Ti ricordi Fabio della nostra storica litigata? Sei sempre stato ingenuo ma candido uomo di sinistra, con questi non hai niente da spartire, ci è voluto qualche anno per capire. I tuoi vecchi compagni oggi si vergognano di spingere la carrozzella? GNASSI all'epoca era segretario federale, la PETITTI, ancora in Bernabè, consigliere comunale e segretario comunale, VITALI assessore comunale, GOBBI capogruppo in consiglio provinciale, BIAGINI assessore comunale, GALLI assessore provinciale, MAGRINI assessore comunale, assieme agli stessi consiglieri comunali di ieri e di oggi. Tutti scodinzolanti alla corte di Maurizio. Chi non fa i conti con il proprio passato non può avere un futuro, recita il foglietto dentro al bacio perugina, chiediamo a tutti questi protagonisti delle PRIMARIE, in veste di canditati o come sostenitori, con quale coraggio possono presentarsi come roba nuova. Quelli come noi e sono tanti, continueranno (forse) a perdere, scegliendo le alternative possibili al rantolante potere riminese, un'altra vittoria come quella di Gnassi non ce la possiamo permettere.
P.S.
 Melucci tace, qualcuno fa trapelare sui giornali che sta con Imola, non basta per indulgere la sua grande colpa. Avere istruito e legittimato una classe dirigente capace a malapena di galleggiare sulla.... sversata.