venerdì 28 dicembre 2012

Intervista a ...TRE MONTI

D) Professor Cancelliere, qual è il suo giudizio sul discorso di Mario Monti?
R) Vede, l'Italia, a differenza di altri Paesi europei, è investita da una crisi doppia: economica e politica. L'una influisce in negativo sull'altra, e viceversa. E quest'anno perso, peggio che perso, ne fornisce la più ampia evidenza. I bizantini rompono la linearità del pensiero romano introducendo la formula del "quasi": inventano i "quasi contratti", "i quasi delitti"... Monti, poche ore fa, ha inventato la "quasi candidatura". L'impressione netta è che ci prenda in giro. Perché da una parte si dice contrario ai "partiti personali", detti a Bisanzio ed anche Friburgo, antropomorfi, dall'altra darebbe il suo "quasi nome" alla sua "quasi lista" che, in un delirio privo di riscontro in qualsiasi altro teatro politico europeo, lui stesso ha battezzato "agenda Monti" regalata per Natale.
D) Un'agenda per l'Italia, per l'Europa, per il passato, per il futuro?
R) Non c'è in Europa un solo leader che dica cose simili. L'esistenza di un'agenda "ad personam" non è parte della soluzione, ma parte del problema politico italiano 
D) Il suo giudizio, Professore Cancelliere, è severo.
R) In attesa del giudizio degli elettori, lo terrei fermo. Rilevando che il governo ha fatto quello che non doveva fare, entrare in politica, e non ha fatto quello che doveva, cioè migliorare l'economia. I tecnici, come i Re Magi, dovevano portarci due doni: stabilità finanziaria e crescita economica....
D) Un minimo di stabilità, sia pure a fatica, e con sacrifici enormi, sembra essere stata raggiunta.
R) Mi ascolti: per tre lunghi anni, dal giugno del 2008 al giugno del 2011, lo spread italiano è stato mediamente pari a 113 punti, senza il supporto della Bce... oggi, è il triplo con il supporto della Bce. Lo stesso Monti, proprio sul Corriere, in quei tre anni, riconosceva sistematicamente la tenuta dei conti italiani. Poi qualcosa si è rotto all'interno del governo, che ha cambiato la linea, ma non all'interno del sistema-Italia. Bastava cambiare il governo, votare. Quello che non si è voluto dire per convenienza e astuzia politica, è che la crisi non era tanto italiana quanto europea, una crisi "sovrana" sull'esistenza stessa dell'euro. Poco fa, Monti ha parlato a lungo dei suoi virtuosismi sullo spread, ma non ci ha detto che, lo scorso luglio, lo spread gli è schizzato a "quota 534", esattamente come nel novembre precedente, pur avendo incassato l'enorme beneficio della Bce. 
D) Come Mai? 
R) Il Financial Times ha scritto che il suo governo è stato, ed è, come dentro una bolla finanziaria: ancora oggi tutto è sospeso perché alle banche conviene incassare le cedole sui titoli, invece che prestare denaro alle imprese. Quando usciranno i dati del primo trimestre 2013, diranno che l'economia italiana non può più pagare le cedole e svanirà l'effetto bolla. E allora in troppi, di colpo, si affolleranno verso l'uscita. 
D) Monti, che è il primo ad essere consapevole di quanto i conti del Paese non siano ancora in sicurezza, ha comunque restituito al nostro Paese credibilità e autorevolezza sulla scena europea. 
R) Separiamo i fatti dalle opinioni. I dati indicano che in Italia l'economia va peggio, la paura si diffonde, il denaro non circola, mentre le privatizzazioni, le semplificazioni e le liberalizzazioni, insomma le riforme bandiera del governo, sono rimaste al palo. Sul lavoro e sulle tasse, poi, è meglio tacere. In questo momento, il bilancio dello Stato, le nostre tasche, sono usati come bancomat per ripianare i buchi di bilancio delle banche tedesche, francesi... Ed è per questa "generosità", mi creda, che siamo apprezzati. Mi sono rotto le palle di rispondere alle domande preparate da Scalfari, devo controllare se arrivano i Russi a Rimini e chi vince le Primarie indette da Melucci. Io voto Grillo