venerdì 7 dicembre 2012

I Maya

I Maya hanno indovinato, la MontiCatastrofe è arrivata. Nel 2012 ha prosciugato l'Italia, perfino B ha confessato una verità affermando che siamo sul baratro, per non smentirsi ha aggiunto che si deve ricandidare. Ci impongono tasse alla velocità di un miliardo al mese, salassi alla Imu, la prima rata è costata quattro miliardi alle famiglie, la seconda polverizza le tredicesime, aumenta ancora la benzina e l'iva. Gli italiani si difendono nella maniera più naturale e logica: comprano meno, primum vivere deinde votare. L'imposta di bollo e l'Imu rappresentano la silente patrimoniale che ci ha propinato il Tecnico del Quirinale, le velleità pallidamente sinistrorse di Nicky e Pigi si areneranno di fronte alle gabelle inventate per risanare il Paese. Aumenti di tasse indirette e molte tasse dirette hanno causato un effetto depressivo molto peggiore della cura. In dieci mesi pur in periodo di lunghissima recessione grazie allo scandaloso aumento fiscale, le entrate dello Stato sono aumentate del 4%, gli incassi dell'Iva però sono precipitati. Un dato di per sé grave, ma che diventa allarmante guardando cosa è accaduto nel solo mese di ottobre 2012: perdita di 683 milioni di euro rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, che percentualmente è pari a una rovinosa caduta del 7,5%. In compenso sono aumentati in quel mese del 10% gli incassi dalle accise sulla benzina. Nei dieci mesi sono aumentati anche dello 0,3% gli incassi provenienti dall'Ire, l'imposta sulle persone fisiche. Nel dato però c'è sia un segno chiaro della crisi (gli incassi dei lavoratori autonomi sono scesi di mezzo miliardo, pari al 4,6%), sia uno degli effetti della manovra Monti, essendo aumentate soprattutto le ritenute sui redditi da pensione. Possiamo consolarci con il coraggio testamentale di Vitali che ha rimproverato Bersani di pensare troppo ai bagnini e poco ai cittadini sulla terra.