martedì 19 febbraio 2013

Asse

Repubblica titola sfacciatamente "Asse Obama Napolitano". Sono cadute le tendine tra il serio e faceto, gli americani non fanno i duri per una base logistica che non serve più, in ballo c'è Roma che ancora ospita il Parlamento. Sono arrivate le smentite che confermano la giustezza delle critiche sulla partisan posizione del quirinale. Un settennato sepolto dalle polemiche. Gli ultimi sondaggi noti anche a Melucci che li ha consegnati sul tavolo di Bernabè, indicano che per il Senato non sarà possibile nemmeno la disgustosa riedizione dell'ABC di Governo. Il fallimento della salita di Monti è ormai nota a tutti. La Stampa, giornale di proprietà del clan degli Agnelli che odiano la Juve, è in lutto per la fine del montismo e per la vittoria della squadra in Champion. Gli intellettuali al netto di quelli scomparsi come coetanei della Rivoluzione Sovietica, hanno lanciato sul vecchio modulo comunista un appello per non consegnare il Paese al Cavaliere, si sono vergognati di dire però per chi votare. Il Governissimo in mano a Tinto Pigi secondo i diktat americani dovrà essere colorato di bocconiani, quelli che hanno salvato la nostra economia e non hanno rubato, non come le bande che si sono alternate negli ultimi venti anni. Agli americani non spaventa Grillo, si sono fidati perfino di Tonino, corretti i congiuntivi, qualcuno ha voluto insinuare che fosse una loro creatura. La nostra impressione è simile a quella della Chiesa, non conta niente un appello di Bagnasco o di ..Bertone, sono assegni politici al portatore che nessuno vuole incassare. Grillo ci sta facendo diventare un Paese Normale, come cantava Dalla, dove i preti si possono sposare ed il Partito Derivati diventare un MoVimento, il comico ce l'hanno