domenica 24 febbraio 2013

Uno su Dieci

Finalmente si vota. La campagna elettorale non ha suscitato indifferenza. Il 46% sostiene di averla seguita con interesse, sondaggio democrat, fonte Scalfari. Solo il 16% dice di averla ignorata. Uno su Dieci sembra indeciso. Gli italiani, di fronte al voto, si dimostrano, coinvolti ma anche indecisi. Con la Prima Repubblica, è finito anche il tempo in cui si votava sempre allo stesso modo. La Seconda Repubblica ha creduto di potere continuare a dividere il piccolo mondo italiano in due. Votando contro Berlusconi oppure la Sinistra. Lo spettacolo che hanno concesso per venti anni i due schieramenti ha fatto saltare il giochino, anche se la Mummia si è ripresentata. I dubbi sono cresciuti, è entrato in campo Grillo. Il 15% afferma di aver deciso per chi votare solo nel corso dell'ultima settimana. Se così avvenisse anche in questa occasione, dunque, vi sarebbe ancora una quota di elettori indecisi, che si apprestano a votare, in grado di spostare gli equilibri tra forze politiche e schieramenti. Allora il miracolo da un voto straordinario ad uno fantastico può arrivare. Avrà ragione Italo, mio compagno di viaggio capitolino, sarò felice di pagare la pizza, quella mangiata a Roma faceva schifo. I votanti del last minute, si distinguono dagli altri per una maggiore propensione astensionista e di conseguenza, per un elevato distacco verso i partiti e le istituzioni e .. per la preferenza verso liste esterne ai due maggiori schieramenti. Siamo a posto. Il distacco verso i partiti e le istituzioni ha raggiunto un livello molto più elevato rispetto al passato. Tutto spinge in questa direzione, gli scandali, la politica degli ABC di Governo, corruzione, burocrazia, lavoro e ..suicidi mascherati. La tentazione astensionista, per questo, si è allargata ulteriormente. Il M5S guidato da Beppe Grillo è diventato una medicina pronta all'uso anche per un fronte molto ampio deciso ad astenersi. Ma parliamo dei milioni che non hanno avuto mai titubanze o qualche debole dubbio per il futuro. Si apre, come racconta anche l'impaurita Repubblica, una fase nuova, dovrebbero riflettere tutti, vincitori e sconfitti. L'Italia post 25 Febbraio non può essere uguale a quella di George, iniziamo con lui e mostrare quello che abbiamo promesso. L'Agenda deve essere onorata.