giovedì 14 febbraio 2013

Vista Patrimoniale

Le belle addormentare nel bosco pidiellino si sono svegliate, hanno costretto al ritorno dalla dacia russa il consigliere comunale I Pad Ravaglioli. Hanno organizzato sotto lo stretto controllo di Ilva Pizzolante una conferenza stampa per denunciare i guasti finanziari del Fellini. Non si sono ancora sdraiati sulle piste in segno di solidarietà, come hanno abbracciato i Piloni di Cagnoni, hanno però contribuito dall'esterno (?) alla gestione, come fosse una Fiera o Palas. Il vangelo politico riminese recita: voi fate finta di comandare, la gestione a noi. Un copione che viene commediato da anni, sotto la stretta sorveglianza di Errani e dei suoi proconsoli dell'impero. Non voteranno (più) nessun aumento di capitale senza che venga azzerato il vertice aziendale. La stessa voce attendibile che ci aveva descritto le modalità del concordato in continuità fallimentare ci precisa che la mole debitoria (al momento) sale a 34 milioni con check in incorporato. Pensate che un allegro presidente di matrice ciennina nei primi anni duemila voleva querelare il capogruppo diessino che aveva osato affermare che con quei numeri dovevano portare i libri in tribunale. Avevano poco più di quattro milioni di debito, allora..Il dramma in continuità non è tanto e solo l'ammontare della massa debitoria, quanto il comportamento di chi l'ha permessa ed aumentata con affidamenti senza garanzie patrimoniali. Atterriamo sulla pista che abbiamo scelto con il Titolo dell'articolo. Aeradria non ha capitale, ha in mano una autorizzazione che vale niente, a differenza di Fiera e Palas che hanno la possibilità di essere trasformati in Conad Congressi ed Amadori Polli con il vantaggio dell'altezza che permette anche l'allevamento di fagiani.