venerdì 15 febbraio 2013

ParmaGrillo

A quanto ammontano i debiti/impegni della nostra città, comprensivi le partecipate 300, 400,,,500 milioni? Qualcuno sta preparando un Concordato con i cittadini, creditori/debitori privilegiati? Lo scandalo di Parma a noi appare un modesto prestito personale. Se per due piste poco frequentate siamo riusciti ad inanellare 35 milioni, per una Conchiglia e Dodici Capannoni Griffati si può ragionevolmente pensare al peggio. L'unica opera pubblica aperta è il cantiere del Trc, come dire l'unica che non si doveva fare. Pensate al costo pazzesco che dovremo risanare dopo almeno cinque anni di lavori, con i sotto servizi che riservano sorprese fatali, sarà sempre niente rispetto al costo di gestione che Camporesi dovrà ripianare. Siamo sicuri che in Consiglio Comunale il marito della Petitti porterà frotte di cittadini della Gaiofana indignati per i soldi gettati via. Un default più grave il nostro rispetto ai concittadini a nord di Gnassi, A Rimini non esiste un imprenditore che abbia il coraggio d'investire, il giornale del pidi ha fatto una locandina per un martire della spiaggia costretto a vendere per le troppe tasse..pagate. Non si hanno notizie della valutazione, molto inferiore agli anni d'oro, ma sempre in grado di quintuplicare il reddito di un operaio con lo stesso livello professionale. I dati sfornati dalle ochette d'avvistamento turistico sono stati sbeffeggiati dalle statistiche pur taroccate dal montismo. Il 2012 è andato malissimo, per vedere peggio basta aspettare qualche mese e qualche sfioro di merda...sempre per colpa di Hera. Facendo una comparazione con Riccione che possiede un sindaco definito bonariamente troppo normale, il deprezzamento riminese è doppio, con gli indici di Friburgo e Stoccolma siamo alla pari, anche con le piste ciclabili fino al Bounty. Siamo andati a fare una visita redazionale a Parma, da bravi santommasini che volevano toccare con le mani Pizzarotti. Non esistono paragoni con la nostra Città, non hanno ancora licenziato delegati incinta, ogni sei mesi fanno le loro brave verifiche e chi sbaglia va a casa. Non hanno Bertino che li difende. A casa, decidono gli iscritti, non Melucci. Oltre ad avere avviato una dura pratica di riduzione delle spese, affidata a professionisti non accasati, cercano un rilancio della loro industria agroalimentare dopo Parmalat. In un bar del centro, un nostro redattore ha chiesto alla proprietaria come andassero gli affari, facendo similitudini con Rimini, la risposta secca è stata: scendete subito in piazza. non aspettate tanto come abbiamo fatto noi, stendendo prima le lenzuola. Noi abbiamo provato a dire che esisterebbero quattro giornali che potrebbero svolgere il lavoro dell'informazione, non ha capito la battuta. Anche da loro gli istituti di credito hanno svolto il compito usuale dando troppo a pochi e rifiutando a tutti. Ci ha voluto offrire il caffè, non abbiamo nemmeno rivolto le solite manfrine con un arrivederci sulle nostre spiagge, ha detto che aveva dei bambini, i giochi non ci sono più, però il bagnino è lo stesso. Non ha capito neanche questa volta.