sabato 16 febbraio 2013

Fasciocomunista

Ieri fascista, oggi comunista. A due settimane dal voto, Berlusconi si accorge che il principale avversario per la conquista degli indecisi è l’ex comico. Si scaglia contro di lui e scopre che i suoi sicuri parlamentari sono vicini all’estrema sinistra, non esiste quella normale. Pochi giorni fa venne accusato da Bersani di flirtare con CasaPound. Anche Monti oggi lo ha attaccato perchè troppo spettinato e non ha raccomandato nessun banchiere o finmeccanico. Finora il Cavaliere era stato l’unico leader politico a risparmiare critiche al blogger genovese, se la prendeva con il dipendente Allegri e tramava con Al Jazeera per il suo Milan. Miracoli dei sondaggi: evidentemente a Palazzo Grazioli si sono resi conto che il Movimento Cinque Stelle è diventato il principale avversario. Non tanto per la vittoria finale (?), la sfida per Palazzo Chigi è con il Partito democratico, quanto per la conquista degli elettori indecisi. Ma a criticare il leader Cinque Stelle è anche Pier Luigi Bersani, che fino a pochi giorni fa lo accusava di andare a braccetto con i fasssscisti. Insomma, Beppe Grillo è un fasciocomunista. Mario Monti bancariamente parlando, come suo costume, lo invia in Grecia, altro paese fallito dopo le cure tedesche. Grillo è devastante per la politica italiana, noi lo votiamo per quello. Berlusconi ha saccheggiato il programma del M5S, dall’abolizione del finanziamento pubblico alla politica ed alle escort, all’impignorabilità della prima casa, tanto lui ha cinque ville sarde. L’obiettivo è quello di allontanare il potenziale elettorato di centrodestra dalla deriva grillina seguendo gli esodi vaticani. Presume che nel prossimo parlamento i centocinquanta (solo?) grillini siano prede ambite delle offerte democrat, come fossero scilipoti o favie. Massimo D’Alema, che in questi giorni sta girando il Paese in barca per sostenere il Pd lancia l'allarme. Grillo al 18% è un dato inquietante, mentre i democrat al Monte dei Pacchi sono stati un segnale incoraggiante. Così non vale, troppo facile raccattare voti, per questo hanno spinto alle Sante Dimissioni.