lunedì 11 agosto 2014

L'Uovo o la Gallina

Sono sempre più preoccupato, credo come qualsiasi Italiano dotato di buon senso, della situazione sempre meno dialogante, che rischia di portarci agli estremismi. Chi invoca l'arrivo della Troika o chi spera in una rivoluzione. Ci sono numerosi cretini che invocano l'uomo forte e diventano, agli occhi di molti, intelligenti. Muoversi cercando di non alimentare queste pericolose pazzie, sarebbe cosa sensata. Non può e non deve essere confuso con l'eliminazione del confronto, anche aspro. Penso in particolare come si sta comportando il Movimento 5 Stelle, riconoscendo che, come sono tanti quelli che hanno votato Berlusconi, sono ancor di più quelli che hanno premiato Grillo per trovare un terreno di discussione da entrambi le parti, magari legato al futuro, non ad una contingenza opportunistica. Un terreno dove non si discuta se è nato prima l'uovo o la gallina, tra chi nei due schieramenti vuole parlare prima di riforme costituzionali e chi vorrebbe anteporre le riforme nel mondo del lavoro. Personalmente penso che il grande tema mancante in questa discussione sia quale forma di governo vogliamo. Uno stato centrale forte od un alternativo sistema territoriale? Quello che sta avvenendo è il ripetersi ai massimi sistemi del solito approccio politico. Tutto ed il contrario, per non scontentare nessuno. La vera causa di tutti i nostri guai. Dilaga l'idea che non ha ragione chi merita, ma il più forte corporativamente. Questa mia ipotesi credo sia confortata dall'assurda discussione in atto dove a seconda delle circostanze si privilegia uno Stato centrale forte, ma anche autonomie più decise. Mentre i grandi problemi di sempre rimangono aperti, si parla solo nei corridoi con le finte aggiustatine di facciata. La riflessione finale che invio ai tanti che si sentono classe dirigente, non solo quella politica, è sottolineare che con questo andazzo si finisce per dare ragione ai pazzi del meglio uno che sbaglia dei tanti che non fanno niente. Il mio breve passaggio nel Pd mi ha consentito di conoscere molti mediocri opportunisti, ma anche gente seria. A loro in particolare lancio il mio preoccupato allarme. A settembre facciamo il punto, senza mettersi magliette tra chi è più renziano o chi teme una compressione democratica. Il tema di fondo è scegliere cosa fare in termini precisi. Visto il clima verranno fuori castronerie che porteranno ad una ulteriore delegittimazione di quanto fin qui svolto. Qualcuno mi può accusare di avere una visione troppo catastrofista, ma quanti di questi possono garantire che chiuso l'anno alla meno peggio, nel 2015 dovendo soffrire di più, non si debba cedere ad una sempre più incalzante protesta qualunquista? Non esiste neppure una strategia condivisa, strumento per rendersi più credibili agli occhi di un'Europa che deve cambiare il suo rigore per noi mortale. La speranza va bene, ma mettiamoci gambe sane e robuste e che si muovono nella stessa direzione. 
sandro baschetti