sabato 30 agosto 2014

Un Giorno a Rimini

"Abbiamo già dato" questa è la candida espressione usata da Paolo Maggioli, figlio di Manlio, naturalmente presidente dell'associazione industriali di Rimini. Si riferiva naturalmente... all'ex aeroporto. Sul capitale "investito" nel Palas non si è pronunciato, gli devono avere preparato il costume per inaugurare l'Aquarena dei debiti. Dottor Maggioli, non se la può cavare così, ci può fare un breve sunto delle somme impegnate? Forse si riferisce agli improvvidi acquisti azionari di qualche suo socio, ma l'associazione, violentemente depurata dai mattoni defunti, non c'entra niente. Devo dire che avendo ancora il disco C della memoria quasi intatto, ricordo solo richieste, anche imposizioni, mai donazioni. Se invece vogliamo parlare di responsabilità gestionali, allora le avete tutte e di più. Il vice presidente dell'allegra Aeradria, risulta essere indicato dal suo sodalizio, una volta importante. Per tanto tempo, suo padre è stato "sognato" come probabile candidato sindaco dalle due sponde fintamente alternative. Devo dire che per operare meglio di Gnassi non si sarebbe stancato. Mi hanno postato il testo della sua intervista, appare troppo comodo, assolutorio concedere previsioni ed auspici sul nuovo gestore. Oppure siete sicuri, come il sottoscritto, che sui..vecchi sia calato il solito sipario piddino? Davvero crede che le colpe di avere dilapidato solo 70 (?) milioni di euro, le possiamo attribuire a Masini, Vannucci, Giorgetti e.. Formica, con i soliti fenomeni associati, che compaiono anche nel Compartone marignanese? Credo abbia fatto in tempo ad accorgersi che politica e categorie sono la faccia triste della stessa medaglia insolvente. In caso contrario chieda a Manlio. Non uso paragoni irriverenti dinastici o temporali per corroborare un pensiero ormai comune perfino nel Pd. La necessità di un ricambio è conclamata anche dai fallimenti che si stanno registrando nel nostro territorio, una ebola imprenditoriale che si allarga. Non esiste vaccino, siamo governati e rappresentati malamente. La cura da iniettare alla Città, prevede prima di tutto un rivoluzionario cambio dei medici, non riescono nemmeno ad accompagnare l'eutanasia imperante. Siamo diventati la Capitale dei Bossoli. Giovedì pomeriggio, via Garibaldi, sembrava il set di uno spaghetti western. E' facile parlare o pensare sempre allo scandalo Aeradria. Perchè non ha citato la Carim o le altre banche, banchette territoriali? In termini gestionali sono stati largamente peggiori. Eppure eravate presenti anche su quelle "pesanti" poltrone. Le analisi dei fallimenti dicono che il regno e l'impero del mattone che aveva la sua sede più o meno legale a Rimini, ha registrato un record, in naturale concordato di continuità politica. Lo dico ricordando di essere stato uno dei pochi che difese la candidatura di Aureli alla Fondazione, convinto che fosse l'uomo giusto per spezzare l'assurdo sistema del finanziamento sempre a "quelli". Sono convinto che il nuovo possa nascere esaminando il passato prossimo, senza concedersi sconti. Ci sarebbe una forza politica che avrebbe l'obbligo di cimentarsi, se non fosse governata da figurine impresentabili. Ha la colpa, per il momento e per sempre solo "politica" del disastro che sta completando gli effetti sulla Città. Parlo del Pd, Magrini fa finta di non capire, deve telefonare a Melucci per farsela spiegare. Siamo nell'assurda situazione che dobbiamo sperare che i responsabili si redimano per "cambiare" la Città delle Malavite? Gli altri sono comparse, alcune volonterose, oneste, ma senza organizzazione, pensiero, conoscenza. Vengono tenuti volutamente nel limbo, legati ad un Blog. Non si cambia il Paese con le vignette. Uno spreco di potenzialità e..speranze deluse.