lunedì 25 agosto 2014

Pensioni

Sono cresciuto politicamente quando il Sole 24 Ore era chiamato il giornale dei padroni. Libero pensatore, poco sognatore, ero per molti rivoluzionari di quei tempi una sorta di Giovanna d'Arco che rischiava sempre di bruciarsi nelle fogheracce del Partito. I puri avevano pedigree familiari ineccepibili, venivano mantenuti ufficialmente dalle salsicce del festival e dalle tessere da 2 mila lire. Noi sporchi amministratori eravamo peccatori non pentiti, nella nostra delega avevamo, non scritto, l'impegno al mantenimento di 43 funzionari nullafacenti e spesso malpensanti. Tutti soggetti nati all'ombra della Cappelletta di Piazza Tre Martiri o nel Sindacato, che entrarono dopo vari fallimenti nel Partito, non solo di Gramsci, Togliatti e Berlinguer, ma anche dei Diotallevi, Ceccaroni, Paglierani. Grandi interpreti dei bisogni dei cittadini, compagni e non. Sapevano distinguere tra farlocchi incapaci e quelli su cui puntare. Sono stato, fortunatamente, un prescelto, fino a quando non ho incontrato un..procuratore. Ma quella è una brutta storia che ho cercato inutilmente di dimenticare. A 30 anni sedevo in una Giunta di giganti, nella quale un personaggio come Cagnoni, emetteva i primi vagiti deliberativi. Lo stipendio di un assessore era quello di un operaio. La scelta era partitica, discutibile quanto si vuole, sempre migliore ed azzeccata di quella da pub o web. Gli esami non finivano mai. Oggi non sono nemmeno iniziati. Alcune figurine d'arredo consiliare, venivano scartate anche per una sezione sperduta. Trovarseli oggi tutti insieme amorevolmente a difendere i loro diritti acquisiti, si tratti della pensione della ex segretaria della Cgil o dei nuovi giocatori da golf marignanesi, mi fa quasi sorridere, in realtà incazzare di brutto. Quando penso che questi sono la vera casta politica e mio figlio (scusate il riferimento personale) è in mezzo alla giungla e non dipendente Hera, forse qualche ragione per la rabbia montante la posso accampare? Ho citato in premessa il Sole 24 Ore confindustriale, perchè sembra l'unica testata che sottolinea la vergogna del sistema pensionistico italiano. Hanno diviso la classe operaia tra fortunati e sfigati. Quella politica guarda caso è tutta un delirio incassante. Il politico di lungo corso meno fortunato percepisce almeno 4 pensioni dorate. Gnassi ha raggiunto, con la prima barba al viso, una prebenda rivalutata di oltre 4 mila euro, agganciata felicemente all'istat dei politici che viaggia ad andature migliori. Chi non ha versato i dovuti contributi al massimo, dovrebbe percepire 1500 euro al mese, a partire dalla data stabilita per i cosiddetti giovani. Ho già scritto di un amico di 58 anni, che non trova lavoro, paga l'affitto, ha svenduto la parte di casa ereditata dai suoi genitori per cercare di sbarcare il lunario fino ai 67 anni, quando e se, prenderà uno straccio di pensione. Vergogna, vergogna.. ma va in Irak. Troppo facile dare tutta la colpa a quella piagnina della Fornero, sapendo che ferrovieri, militari, per non parlare dei soliti politici, vanno in pensione a meno di cinquant'anni, grazie agli abbuoni come al Tour e percepiscono per quarant'anni assegni mensili superiori alle duemila euro. Non stiamo parlando di Amato, Prodi o N..ma di milioni di persone che sono trattate diversamente dalle altre. Non sono pensioni da favola, oggi però ti permettono di campare. Non è poco. Il Renzi 40, sa bene che nel suo partito di ex rivoluzionari e culi gialli, così una volta si chiamavano...scherzosamente, da sinistra i democristiani, si è già affrettato a dire che nulla si tocca, sapendo bene che ben il 70% del suo elettorato è composto da questi "privilegiati" compreso qualche bel fascistone di ieri che lo vota sapendo che solo Renzi, può garantirgli la pensione da generale a 6/7 mila euro al mese. Come dice Crozza, se abbiamo per esempio 10 divisioni aree, perchè mai dobbiamo avere 150 generali di divisione? Qualcuno, non Cottarelli, è andato a vedere anche le pensioni di coloro che non hanno mai versato o dei contadini per finta, togliendo gli accumuli e quelle dorate si potrebbe avere un risparmio di quasi 50 miliardi, gli interessi per il nostro debito, quelli del Palas vengono forse..annegati. Pittibimbo non lo farà mai, è il suo salvadanaio elettorale. Il Paese senza questo costo avrebbe un saldo attivo, Cagnoni sta ancora aspettando le royalties della Rinaldis. Quante cose ci dimentichiamo, abbiamo contratto l'alzheimer politico.