giovedì 28 agosto 2014

Mercato Ittico

Credo di essere stato, assieme a pochi altri (due), uno strenuo difensore del Mercato Ittico sul Porto. Nello stesso tempo ho avversato quella cretinata che i pescatori avevano subito soprannominato il "brufolo", inventato da Alpina quale soluzione per il moto ondoso, al posto dell'attuale diga foranea. L'amministrazione comunale, allora era nelle mani dei due gemelli, i dioscuri di Ravaioli, uno con carta libera nell'urbanistica variata, l'altro impegnato nel tentativo, vincente, di spendere trecento milioni in cinque anni. Il risultato è stato un modesto lifting di una città che avrebbe avuto bisogno di più botolino della Gruber: marciapiedi, bitume e rotatorie per tutti con il finale pirotecnico, non affidato a Scarpato, come da consuetudine, ma ad una Circonvallazione a..Corpolò costata 6 milioni. Una strada deserta che nessuno percorre. Aveva promesso almeno 3 ponti sul Marecchia ed uno girevole stile londinese sul porto. Se non ci avesse pensato il MoVimento, con grandi ringraziamenti e riconoscimenti da Gnassi, a quest'ora avevamo un bailey da 19 euro come il costo di una camera riminese per ferragosto. Adesso sono trattabili. Il grande, si fa per dire, A Te Faz Arlotti, uomo delle Istituzioni, affermava che non si potevano buttare i soldi pubblici andando dietro alle tirate di culo di.. Lugaresi. Lui e tutti gli altri a cominciare dal dimenticato Gamberini, spingevano ed agivano per portare il Mercato Ittico al Caar, in ragione di non meglio e mai precisate strategie commerciali. Capivano di pesca come di politica. Le poltrone le conoscevano bene. Anche sul "brufolo" era irremovibile, la nascita a S.Ermete sul Mare lo metteva in condizione di sfoggiare verità nautiche inconfutabili. Il progetto di Alpina una delle tante società di consulenza... vicine, pagato se non ricordo male circa 400.000 mila euro, più dei Civivo, rigettava la diga foranea. Sentire l'oggi onorevole Arlotti, che si prodiga per fare arrivare il finanziamento al Nuovo Mercato Ittico sul Porto ed avvallare la diga foranea, come cose scontate, quasi ovvie, non la inserisco nel ridondante palmares delle mie vittorie postume, ma una mezza sconfitta. Le due opere sono state realizzate alla riminese: incompiute. Per quanto riguarda il mercato ittico, va detto che il progetto era stato pensato unitamente al riordino dei cantieri in riva sinistra, di cui nessuno più parla, anzi l'ideona è infilare in una zona industriale un museo che non c'è. Nei ricordi della marineria mettiamo due quadri di nodi fatti da.. un ferroviere in pensione? Era in programma usare i magazzini cosiddetti del sale per fare un centro della sicurezza in mare, riferita sia alla balneazione che al diporto. Per quanto riguarda la diga foranea, mi chiedo che fine abbia fatta la seconda parte. Il mio grande sogno era avere un grande bacino utile anche all'attracco delle grandi navi passeggeri. A Rimini storicamente i nani e le ballerine hanno successo, ma almeno quella passeggiata sopraelevata sul molo di levante la volete fare? Il progetto realizzato a costo zero dagli uffici comunali da più dieci anni giace in Regione, con tanto di avvallo dei tecnici per il suo finanziamento. Per quanto riguarda l'ultimo tratto dopo il capanno da pesca di Paesani, l'opera più impegnativa era mettere gli scogli, ora è solo necessario portare tutto a livello del muro frangi flutti. Ma le feste e le ruote hanno la precedenza, vengono da... destra