mercoledì 1 ottobre 2014

Enac locuta, causa soluta!

Parafrasando gli antichi, possiamo dire che dopo l’aggiudicazione del bando per la gestione del Fellini da parte dell’Enac, la disputa è finita e si apre un capitolo nuovo per il nostro aeroporto. Nuovo e, speriamo, migliore di quelli passati. Pur rispettando l’esito della gara però, tanto nei bar di periferia quanto nei salotti buoni ma falliti, la notizia dell’aggiudicazione viene commentata ed infarcita di indiscrezioni. La cordata sfavorita, Airiminum, gli ultimi costituitisi, i vecchi creditori che già avevano tentato un piano di salvataggio prefallimentare non andato in porto, hanno vinto la gara con il massimo dei punti. Pare che il regista dell’operazione sia Florio Fiorini, ex direttore finanziario dell’ENI, già noto alle cronache giudiziarie degli anni ’90, la tormentata era di tangentopoli. Il gruppo di imprenditori, tra i quali anche alcuni locali, sarà presieduto da un ex parlamentare del PD, Laura Fincato. Ma la politica non doveva lasciare la gestione dell’aeroporto perché aveva già fatto troppi danni? Forse ricordiamo male, anche perché sembra che ci sia qualche politico locale, con un po’ di tempo libero, che ha lavorato per agevolare il formarsi di questa squadra. Quindi, ad oggi e salvo ricorsi, è questa la compagine che avrà il compito di rilanciare il Fellini e, con esso, il turismo riminese sempre più in sofferenza. Siamo curiosi di conoscere il piano di gestione che ha permesso alla cordata di vincere la gara, mettendo sul piatto investimenti per sei milioni di euro. In quali tempistiche si concretizzeranno tali investimenti? In che modo? Quali sono le previsioni di numero di voli e di passeggeri? Da e per quali destinazioni? Impegni e progetti sicuramente credibili ed ambiziosi, visto che hanno fruttato la vittoria ad Airiminum con il massimo dei punti. Le indiscrezioni sulle quali si chiacchera riguardano, però, anche la sconfitta della compagine favorita, uscita solo terza dalla stanza dell’aggiudicazione Enac. Si tratta di Novaport, che qualche tempo fa si presentò alla stampa locale con un’intervista rilasciata dal suo portavoce, il cesenate Andrea Del Vecchio, trasferitosi a Rimini 14 anni fa. Novaport è un colosso aeroportuale russo che gestisce 7 aeroporti, fattura 443 milioni di dollari e ha a libro paga 6 mila dipendenti. Questo gruppo ha presentato un piano di rilancio del Fellini da 40,5 milioni di euro (che sono un po’ più di 6), tutto con capitale proprio e senza prestiti dalle banche, anzi, sembrerebbe che tale somma sia stata preventivamente depositata presso alcune banche locali per essere subito pronti in caso di vittoria. Del Vecchio aveva parlato di gestione dell’aeroporto non fine a se stessa ma come volano di una serie di investimenti che il gruppo Novaport avrebbe voluto effettuare sul nostro territorio. Il turismo russo portato a Rimini dai russi, con l’idea di rilanciare il settore (e con i capitali necessari per farlo). Prospettive da sogno, insomma; altro che gli sterili viaggi in Cina del buon Gnassi, pagati con i nostri soldi! (a proposito, Airiminum ha dichiarato alla stampa che punterà sul turismo cinese!!!) Ma il progetto di Novaport non ha vinto. A questo punto, sempre nei soliti bar di periferia e nei salotti meno buoni, ci si interroga perplessi: davanti all’esperienza ed ai numeri vantati da Novaport, quali solidissime garanzie avrà fornito Airiminum per stracciare i concorrenti? Quale mirabolante piano di rilancio avrà presentato per battere, con 6 milioni di investimenti contro i 40,5 di Novaport, un colosso internazionale delle gestioni aeroportuali? Anche Ariminum ha pensato ad investimenti sul territorio che vadano oltre alla gestione del Fellini? Se sì, quali? Lungi da noi fare della dietrologia, ma così, a naso, sarà mica che qualcuno ha preso un granchio e che l’esito della gara abbia fatto scappare da Rimini la prima grande vera occasione di rilancio dopo l’ondata dei tedeschi degli anni 60? Forse sì, o forse tutte queste sono solo chiacchiere da bar…...e da salotti in saldo. 
P.S.
A meno che non abbia pesato, come ci diceva il Cancelliere, l'embargo contro la Russia.

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