lunedì 4 maggio 2015

CS Comune di Riccione

A.M. VUOLE PENALIZZARE I NOSTRI SFORZI DI RILANCIO TURISTICO DELLA CITTA’ 
A volte, quando non si riesce a dare un senso alle proprie incapacità o dovrei forse meglio dire le proprie frustrazioni si sceglie di dare spazio alla forte delegittimazione di chi è visto come un nemico da abbattere. E da qui il passo verso le reazioni scomposte è davvero piccolo piccolo. Succede che la nostra azione di governo sia diventata agli occhi di qualcuno che “non regge il passo” o non ne possiede le “condizioni” un pericolo da contenere, alimentando un senso di contrapposizione tra Riccione e Rimini. Evidentemente a Rimini in questo momento le idee latinano e gli effetti scarseggiano. E allora si sceglie la strada della forzatura e della delegittimazione. Come non leggere, se non in questo modo, la decisione di così chiara ed evidente indicazione politica da essere addirittura lapalissiana, (così come, qualcuno lo ricorderà, era stata quella che, il giorno dopo il ribaltone alle elezioni comunali che ha mandato il Pd in soffitta, il 9 giugno stesso, A.M. avviò, su palese indicazione del Pd riminese, l’abbattimento degli alberi secolari di viale Portovenere), di A.M. di dare corso all’occupazione immediata del terreno, su cui dovranno agire i cantieri dell’obbrobriosa infrastruttura del TRC, lungo i viali La Spezia e Rimini? Facendosi forti dell’autorizzazione all’occupazione, in comodato d’uso, concessa ad AM, nel 2008, dall’allora Giunta Pd del sindaco Pironi, ma soprattutto senza concordare prima quelle misure di riorganizzazione del traffico che sono assolutamente necessarie per evitare che la città diventi praticamente inagibile e prigioniera di un caos del traffico che in quella zona e in quel tratto è cosi nevralgico da essere addirittura vitale per il corretto ordinamento della viabilità della intera città. L’obiettivo di chi oggi da Rimini guarda a Riccione come un nemico da abbattere è chiaro. Rendere la nostra città invivibile ed inaccessibile, soprattutto ai tanti turisti che tornano, dopo molti anni, assiduamente a frequentarla e a chi incuriosito o avvinto dal bellissimo passaparola, ci arriva per cogliere e raccogliere tutte le belle novità che la animano, adesso. In questo momento in cui gli sforzi per rilanciare appeal e attrattiva della nostra intera città stanno riscuotendo il successo che , è inutile nasconderlo, mettono in ombra l’insignificante immobilismo di chi invece non riesce, in questo, a cavar un ragno dal buco. Sembra che in questo assurdo quanto insensato tentativo di penalizzare gli sforzi che la città di Riccione sta compiendo, qualcuno a Rimini non possa accettare che l’azione di rilancio della città “iniziata” a spron battuto dalla nostra nuova amministrazione abbia piena affermazione. Non si capisce perché a chi ha responsabilità istituzionali a Rimini non debba far piacere che la nuova Riccione viva e concretizzi, per il bene di tutti, il suo rilancio. I complimenti, gli auguri, gli apprezzamenti gli stessi amorevoli incitamenti che come sindaco di Riccione, ricevo ormai quotidianamente dai turisti, vecchi e nuovi, e da chi, con allegria e con serenità, affolla il nostro centro cittadino, apprezzando il rilancio dell’immagine e dell’economia stessa della città, sembrano essere per il Pd riminese ferite addirittura insopportabili. E allora bisogna che A.M. proceda al più presto ad “occupare” gli spazi cantierabili di quel suo obbrobrio, anche se la programmazione dei lavori non ne richiederebbe l’urgenza o l’immediata concessione ed eseguibilità, visto che i cantieri attualmente ancora aperti , nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, languono in un immobilismo assoluto ed incolmabile. E se questo a Riccione porterà caos, ingorghi ed inevitabili difficoltà ai cittadini ed ai turisti, ben vengano. In fondo non si ammazzano anche così i cavalli?
 Renata Tosi Sindaco di Riccione