lunedì 11 marzo 2013

Vincoli e Sparpagliati

La democrazia, a quanto pare ognuno la intende come crede, anche l'età di Pericle è passata attraverso i secoli come il miglior esempio di democrazia salvo minimizzare soprattutto, da parte delle classi dominanti, come quella democrazia esplicasse tutta la sua forza in assenza di suffragio universale. Beppe Grillo sbaglia ad attaccare l'articolo 67 della nostra costituzione L'incoerenza umana non centra nulla con quell'articolo un articolo che altro non fa che sottolineare come l'unico vincolo a cui deve sottostare il parlamentare eletto è l'interesse pubblico e generale. Certo se guardiamo i primi 65 anni di questa Repubblica non sempre i nostri parlamentari hanno tenuto fede a quell'articolo; anzi spesso e volentieri gli eletti, nella più benevola delle ipotesi, si sono fatti abbindolare da case automobilistiche, avvocati, palazzinari immobiliaristi, banchieri, giornalisti, case farmaceutiche, Petrolieri, ballerine, cantanti e capitani coraggiosi di ogni colore ma questo non autorizza semplicisticamente a liquidare uno dei più belli e vincolanti articoli della nostra costituzione. Se già nei primi giorni di vita romana alcuni eletti 5 stelle hanno corso il rischio di scambiare l'interesse pubblico per l'assenso o il dissenso alle lusinghe di palazzo forse vi è una debolezza nella modalità di scelta “democratica” di quegli eletti. Debolezza in cui prevale più la logica del Peones piuttosto che l'esigenza di avere eletti coerenti con gli obbiettivi dichiarati. L'illusione legislativa costituzionale di legare i rappresentanti ad interessi esterni altro non fa che formalizzare un andazzo repubblichino che antepone la stabilità agli ideali di giustizia sociale.
nuvola rossa