martedì 12 marzo 2013

Girlfriend in a Coma

Abbiamo visto in anteprima pirata un film prossimamente in giro per le sale. Girlfriend in a coma è davvero traumatico. Ripercorre alcuni dei più controversi avvenimenti della recente storia italiana, con un commento spietato. Siamo posizionati :164esimi al mondo (tra Barbados e Iraq) per debito pubblico in rapporto al Pil, 180esimi (tra Liberia e Haiti) per crescita del Pil tra il 2001 e il 2010, 64esimi (tra Ghana e Samoa) negli indici sulla corruzione, 170esimi (tra Gabon e Gibuti) per il ritardo nel rispetto dei contratti, 74esimi (tra Perù e Brunei) nell’indice dell’uguaglianza di genere, l’unico Paese al mondo che ospita tre organizzazioni criminali internazionali, con un’economia criminale che contribuisce a circa il 10% del Pil. È una narrazione con l’ex direttore dell’Economist Bill Emmott che divide l'Italia in Buona e Mala Italia come classici gironi danteschi usando la metafora dell'inferno e paradiso. Questo fenomeno ben più pervasivo in Italia che in altri Paesi ha finito per congelare la società, bloccandone il cambiamento. Questo è pericolosissimo, perché una società muore se smette di essere dinamica e chiude lo spazio alla creatività e alle innovazioni. Il caso emblematico è quello di Massimo Banzi, costretto ad andarsene dall’Italia per mancanza di opportunità e che ha ora sviluppato Arduino, un hardware open source cruciale per l’industria delle stampanti 3D. È a questo punto evidente la chiamata in causa delle responsabilità politiche degli ultimi decenni. Nell’inferno di Girlfriend in a Coma, la “mala politica” guadagna un capitolo tutto per sé in quanto, secondo Bill Emmott «la politica italiana rappresenta certamente la parte più visibile dell’arroccamento in assenza di un disegno per il Paese, del consumo di risorse pubbliche per interessi particolari. Ma non bisogna dimenticarsi che gli elettori hanno tollerato e permesso che questo accadesse. Uno dei più rilevanti tra questi risponde al nome di “mezzi di informazione”. La particolarità dell’Italia è di avere un sistema mediatico che ha rinunciato a svolgere il ruolo di cane da guardia del potere ed è invece divenuto parte integrante del processo politico. Risale all’inizio di febbraio il rifiuto di Giovanna Melandri, altra da epurare, assieme al Circo Veltroniano, ad ospitare la premiere del film al Maxxi.