giovedì 14 marzo 2013

Commissariati

Sono stati commissariati. Finalmente qualcuno ha alzato la voce davanti al disastro che Gnassi e Vitali, maestri dell’effimero, stanno compiendo in città. Qualcuno di influente e con un po’ di senno si è accorto, dati alla mano, che dietro le quinte delle feste colorate e delle premiazioni, Rimini sta sprofondando in un baratro fatto di attività che chiudono, disoccupati in aumento, settori della nostra economia agonizzanti, senza che nessuno, negli ultimi due anni, abbia prospettato soluzioni politiche ed amministrative serie per far fronte alla situazione. Senza che nessuno, in altre parole, sia stato in grado di governare. Quando questi signori hanno gestito direttamente qualcosa, i risultati sono stati solo pasticci burocratici simili a sabbie mobili e, nei casi peggiori, per colpa della loro incapacità, i cittadini dovranno ripianare bilanci con buchi a sei zeri. Confermando anche l’inadeguatezza dei partiti, di cui ricordiamo, Gnassi e Vitali sono il front-office e non entità terze, di porre fine a questa gestione da aperitivo, è stato il Prefetto a prendere l’iniziativa di costituire un tavolo di commissariamento dell’Amministrazione cittadina. Convocando il Vescovo, improvvido ma forse pentito sostenitore di un Piano Strategico nato e cresciuto come strumento di distrazione di massa, Melucci, l’ultima mente politica del territorio, nonostante alcuni (?) danni attuali siano da imputare alla sua gestione, i due Pierini da coreografia, giusto perché, lasciandoli a casa, avrebbero potuto combinare qualche danno e qualche altro “commissario”. Tutti rinchiusi in Diocesi, in Sala Manzoni, quasi si fosse arrivati al punto di doversi affidare al buon Dio per uscire da questa condizione. Un conclave cittadino che, come extrema ratio, potrebbe funzionare: Gnassi e Vitali, con la stessa generosità di Ratzinger, dovrebbero riconoscere di non essere in grado di gestire la situazione e rassegnare le loro dimissioni. Ma questo sarebbe troppo normale per la nostra città. Siamo di fronte ad una sorta di Governo tecnico cittadino guidato dal Prefetto, che dovrà evitare il disastro traghettandoci fino alle prossime elezioni amministrative. Forse questo è l’ultimo tentativo che il Viminale ha fatto su Rimini prima di procedere al commissariamento. Per salvare le apparenze, lasceranno Gnassi in consolle e Vitali sul pulpito, ma li sostituiranno in tutti quei rapporti che i due golden boys non sono riusciti a costruire sul territorio. Il M5S farà il resto: dopo aver schivato mirabilmente il trappolone di Gnassi, hanno davanti un percorso che li può portare dritti dritti fino al primo piano di Palazzo Garampi. Si imbatteranno in molti ostacoli, incontreranno molte suadenti sirene, dovranno evitare altre trappole, ma tutto gioca a loro favore. Dopo un governo tecnico, la vittoria di Grillo. È un film già visto a livello nazionale e a Rimini è iniziata la seconda proiezione.