lunedì 18 marzo 2013

Al Senato

Grasso e Boldrini le sorprese. Nel conclave del Senato si è consumata la prima tragedia movimentata. Spinti dalla sicula necessità di non ripetere uno come Schifani, un gruppo di grillini ha violato il regolamento del MoVimento. Sarebbe stato molto meglio lo avessero fatto in modo palese, con giustificazioni nobili e comprensibili, così è una votazione da franchi tiratori. Grillo è costretto a ripetere cose ovvie per tutti, compresi i fortunati estratti alla lotteria del web. Il Pidi  ha subito la più grande sconfitta dopo le elezioni, il gotha che da anni imperversa nel partito è stato mandato ai giardinetti con la badante Pigi. La Boldrini ed a molta distanza Grasso, non appartengono alla casta democrat, sono persone degne, uscite per la forza di rinnovamento imposta dal MoVimento. Dispiace che l'ingenuità e la scarsa dimestichezza con i meccanismi, li mostrino come fedeli in visita papale e non parlamentari cittadini. Non saranno tutti così, è certo, però in politica alle volte l'impressione è quella che conta. Il consenso per Grasso si allarga di 16 voti provenienti dai bacini 5 Stelle e Monti. Il centrosinistra ottiene così il controllo delle due Camere, perde il Governo ed il Quirinale. Non rimane che un esecutivo, come richiedono gli intellettuali al guinzaglio di Repubblica, di alto profilo non guidato dallo sconfitto Bersani. Questa è la scommessa che George deve giocare, poi anche per lui è pronta una panchina intestata ad Ischia. Chi prevedeva che la prima avventura parlamentare presentasse dei risvolti pericolosi è stato accontentato, rimediare non è facile, espellere non sembra un atto riparatore, però una lezione per il futuro è necessaria. Altrimenti regnerà il federalismo del voto. Ci permettiamo di suggerire in dialetto romagnolo che la Bonino è meglio di D'Alema e..Prodi. Non litigate però.