venerdì 22 marzo 2013

Cina, Mattoni, Paganello

Sono tre argomenti che all'apparenza non hanno attinenze, ma rappresentano la demagogia e la stranezza di questo Sindaco. La demagogia è impressa sui mattoni con lo stupido slogan del basta colate di cemento, minacciando il blocco di tutti i comparti. La stranezza (?) risiede nell'avere compreso che le sue intenzioni non reggevano, dalla Cina ha tentato di nascondere la verità dietro al gioco delle varianti. Anche l'ultimo degli ingenui, capisce che ciurla nel manico urbanistico. Signor Sindaco, se avesse voluto compiere qualche atto leggermente serio contro il cemento, invece di impiegare mezzi ed uomini per riempire il Teatro di figurine Master Plan, li avrebbe usati per rimodulare un Piano Strutturale, figlio di fatto del delegato, giunto quarto al famoso concorso per una vita migliore. Consegnando all'unico strumento legale, una parvenza di serietà, invece di farlo infradiciare nei cassetti in compagnia dell'ottavo piano delle fogne. Non ci sono notizie sui risultati raggiunti dal suo viaggio a mandorla, quelle del Sito Amorevole non valgono. Non ha ancora capito che anche a Rimini è successa una rivoluzione seminarile, è rimasto ancorato ai vecchi e solidi amori immobiliari. Abbiamo l'impressione che per lei, sia importante finire su di un palco o sullo schermo. Ci dica Signor Sindaco cosa ha portato a casa dalla Cina o per lo meno cosa ha maturato di concreto l'ennesimo viaggio esplorativo? Specificando possibilmente anche il ruolo dei suoi interlocutori, un conto è parlare con il governatore di una regione cinese, altra cosa è aver incontrato il presidente di una pro-loco. L'aspetto ridanciano è lo sbalzo tra i grandi discorsi mandorlati ed il... Paganello. Rappresentato dalla bancarella che staziona sul lungomare, non è solo una vergogna estetica, è diventata il simbolo della Città da Lei governata (?).