venerdì 16 agosto 2013

Emergenza Meeting

Emergenza Uomo? Ecco servito anche quest’anno l’ennesimo titolo ai limiti dell’incomprensibile per quella che è la 34sima edizione della fiera del Meeting di Rimini. Sì, noi di Citizen preferiamo chiamare le cose con il loro nome, quindi fiera, non evento, nè manifestazione e neppure kermesse. Inutile che raccontiamo noi cosa sia Comunione und Liberazione, già giornalisti (nel vero senso della parola) e saggisti hanno ben raccontato cosa sia e come siano le facce di una stessa medaglia. Per Rimini cos’è il Meeting? Numeri, posti letto, alberghi pieni nella formula B&B (più o meno), traffico. Anche noi, nel nostro piccolo, vogliamo però sfatare qualche mito. In primis possiamo definirlo Emergenza Meeting dato che, gironzolando tra i padiglioni a meno di 36 ore dall’inizio, ancora rimane molto da fare e non saranno i ‘famosi’ volontari in hot pants e canotte attillate (stile Belen) a tirarlo su, ma decine di squadre di allestitori a cottimo dell’est Europa che anche stasera faranno le ore piccole. Ormai i bei tempi in cui i giornali contemporaneamente gridavano di migliaia di volontari in aiuto al Meeting è ormai tramontato. Però alla sbarra c’è sempre Gino e la sua apecar anche sotto il sole cocente, che ci stai tanto a fare a casa con la moglie? Il secondo mito da sfatare è che il Meeting non sia una fiera di natura commerciale. Lo è, ed anche tanto, ma se ne parli con “l’intellighenzia milanese” (quelli di Rimini son sempre considerati serie B) guai a parlar del vil denaro, figurati. Certo, quest’anno la crisi si fa sentire e sponsor storici e fornitori da sempre presenti quest’anno non ci sono, ad esempio Bombardier con le sue locomotive o la grande Autogrill. Mentre altri partner, come Coop, han scelto presenze decisamente minimali e rivolte più che altro al mondo dei bambini 0-4 anni. Terzo mito è il gioco dei numeri. Ogni anno i comunicati stampa finali della fiera del Meeting sono simili a quelli del precedente anno, 700.000 presenze. Ora, forse se ci si affidasse alla questura ed ai suoi colpi d’occhio al ribasso delle piazze italiane durante le più maestose manifestazioni, questa volta potremmo dargli ragione. Ci rendiamo conto di cosa siano 700 mila presenze? Qui sta il gioco della carta stampata. Avete mai visto una redattore o un cronacista girare per il Meeting a far domande scomode, chiedere opinioni, aspettarsi risposte libere e non da manuale Cencelli o agenda rossa di Mao? No, mai. Ritornando ai numeri, il Meeting è un evento che per sei lunghissimi giorni vede il medesimo pubblico gironzolare da un padiglione all’altro, tra un auditorium e l’altro, da una mostra all’altra. Sempre gli stessi, forse 100 mila al giorno ad esagerare. Come verificare questi numeri? Impossibile, non esistono tornelli che registrano i passaggi. Forse dai biglietti staccati per gli spettacoli nelle arene dei padiglioni, ma hai voglia ad arrivare a settecentomila presenze. Forse dagli scontrini battuti alle casse del Meeting nel settore ristorazione. Alcuni anni addietro gli uffici stampa davano anche numeri come 800 mila persone. Non può essere, alla Molo Street Parade si parlava di 1 milione di persone…non esiste che un evento superi quelli organizzati dal guru dell’amministrazione locale. Un pò di rispetto, insomma. Comunque girando per la fiera di Rimini l’area sottomessa di quest’anno si sente e si vede tutta, anche gli allestimenti e gli spazi acquistati dalla rilevante Compagnia delle Opere son andati nettamente al ribasso in termini di spazi e metri quadrati acquistati. Non manca però la presenza della repubblica di San Marino, sempre lì a far bella mostra di sè, “quanto siamo belli, quanto siamo bravi, da noi funziona tutto ed è tutto bello”. Perchè andare al Meeting allora? Mah, forse per la sua ristorazione compresa tra i padiglioni B1 e B3. Certo, i prezzi non son proprio contenuti ed una famiglia con almeno tre bambini già al mercoledì è in bolletta. Quindi acqua, panino e pesca nello zaino. Se proprio non potete fare a meno di andarci, occhio alla classe politica del nostro bel paese. Essa sarà lì alla ricerca di voti, con auto della polizia di scorta, carabinieri e finanzieri in trasferta dalla capitale gonfi ed abbronzati. Ma attenzione, questi saranno lì per loro, non per voi. Quando poi vedrete qualche ‘Vip’ scortato tra i padiglioni da ragazzetti tutti con la medesima maglietta mano nella mano non preoccupatevi, son i loro 5 minuti di gloria per poi riaffogare nell’anonima vita del fondamentalista inconsapevole. Votate Silvio ancora, ci raccomandiamo.
 Redazione Citizen