mercoledì 21 agosto 2013

Spiccioli di Verità

Davide Cardone, Amico del Cuore di Gnassi, salutato affettuosamente ad ogni consiglio comunale, ha avuto l'onore di assurgere al Blog di Beppe Grillo con il meraviglioso pezzo su Comunione e ..Fatturazione. Irriverente, cattivo, scorretto ma stupendo nella sua bignamistica verità. Un articolo di spalla, domenica scorsa, letto furtivamente sul Resto del Carlino, ha provato ad affermare che a Rimini non va tutto bene. Pericolosa decisione, qualche collega, per molto meno, gira ancora per l'Italia. Forse anche da Piazza Cavour ci si rende conto che l'enfasi delle pochezze registrate come prodezze sta rasentando il comico. Il problema ovviamente non è, come scrive il Carlino, se chiude il delfinario od il nostro locale gay, ma la logica dei grandi numeri, sui quali è improntato il pil turistico. Tra queste grandi questioni c'è il sistema ricettivo di questa città. Il dramma più acuto consiste nei due/ tre stelle di trenta camere o poco più, posti mediamente in seconda linea. Tre o quattro anni fa, queste unità ricettive erano valutate in una forbice compresa tra l'uno ed uno e mezzo milioni di euro. Oggi, sperando di venderlo, senza guardare passaporto e casellario giudiziario, il migliore di questo modello di hotel, non si vende neppure per la metà. So bene che esempi di questo genere hanno poca presa sull'opinione pubblica per una infinità di ragioni che vanno da impostazioni ideologiche ad una cattiva conoscenza, ma chi capisce qualcosa di dinamiche economiche ed estimative (Fabio Lisi) sa bene che è il prosieguo della fine. Il mercato ha già sentenziato la morte. Per spiegare ai più di cosa si parla, prendo come riferimento una di queste strutture, affittata mediamente per sessanta mila euro, un terzo se lo porta via il fisco, altri ventimila rappresentano la spesa media per le manutenzioni ordinarie, rotture ed adeguamenti, al proprietario ne rimangano ventimila, manca il conteggio dell'ammortamento del fabbricato, quello che non hanno fatto nemmeno per le Piste Carim del Fellini. Ovviamente la proprietà non è sfiorata dall'idea di fare salutari ristrutturazioni, non esiste più banca in odore di default che li finanzi, sapendo che il gestore è in grado di onorare a fatica le bibite comperate. Qualche sciocco, a Rimini sono sversati dagli sfiori della politica, pensa che questa tipologia sia marginale, se chiudono è pure meglio, senza sapere che di fatto stiamo parlando dei due terzi della nostra ricettività turistica. Il pensiero più illuminante del Piano Strutturale abbandonato come Biagini al suo amaro destino, era quello di costringere le cubature ricettive ad emigrare, come vu cumprà, dal sud al nord. Resistono i disperati, quelli che hanno due congiunture astrali coincidenti: proprietario gestore o affittuario con nuclei familiari numerosi che compiono il lavoro di venti persone, non computato ai fini fiscali e contributivi. Non parliamo della terza categoria, quelli che usano l'albergo come scusa o paravento per fare altro, per loro ci sono i vigilantes della Rinaldis. Che in questa battaglia per la sopravvivenza più familiare che turistica ci sia anche l'evasione è talmente scontato che rilevarlo fa ridere. Negli anni 80 il Pici fece dimettere un assessore ai tributi che si era messo nella testa imprudente di controllare gli albergatori. Piccari potrebbe compilare un sorridente elzeviro, BugliCna lo permette sicuramente è una sua storica..battaglia. Il compito della politica se ci fosse, sarebbe cercare le ragioni sulle quali crescono queste devianze, più facile ed auto assolutorio è puntare il dito contro qualcosa o qualcuno. A Rimini ormai viviamo nella bolla di una gigantesca barzelletta, la più esilarante, in quanto recente, è la messa in stato di accusa del sindaco di Riccione per motivi inerenti la sicurezza. Ma scusate a Rimini dove la situazione è infinitamente peggiore, dove facciamo scendere un Prefetto in mare per gli abusivi, cosa dovremmo fare con Gnassi? Mandarlo in vacanza in Grecia? Permettiamo a Vitali di fare il nuovo Don Benzi ed omeliarci dall'alto della sua poltrona ancora in piedi? Cominci a chiudere il carrozzone istituzionale, non sapremo chi sarà  l'imprenditore/imprenditrice dell'anno, ma da quando ha premiato la Fiera di Cagnoni, qualche dubbio ci è rimasto. La lotta all'evasione è cosa seria, i dentisti riminesi, (la mia), non sono più evasori di quelli di Bettola, quindi il nostro primato è caratterizzato dalla natura della nostra volatile e stagionale imprenditoria. Non vanno assolti tutti, ma quando un bar sulla spiaggia (pubblica come l'acqua) paga 400 euro all'anno di affitto ed i bagnini, secondo i dati pubblicati (una volta) dal Carlino denunciano 5/10 mila euro, i due partiti di riferimento e dell'inciucio perchè non emettono editti politici ma se la prendono con Bolkestein? Caro Vitali il saio di Savonarola ti sta stretto come gli eleganti vestiti di Renzi, i sardoncini non SalvanoRimini, tanto meno le prediche, occorre un serio e costante lavoro di riqualificazione, confortato da precise proposte di cosa vogliamo preservare nella città. L'impressione è che la paura del cimento costringa a mosse ingenue e stupide, si parte sempre dal vu cumprà, mai dal fornitore ed organizzatore. 

P.S.
Non perdete l'articolo del Cancelliere di domani. Uno spritz di ottimismo.