mercoledì 21 agosto 2013

Parere Mio

Noi (riminesi ed italiani) e direi a Roma, dovremmo metterci d'accordo se intendiamo le forze dell'ordine come tutori (quasi) unici ed ultimi dell'ordine stesso, della legalità, della sicurezza e del rispetto delle leggi ovvero come supporto alle attività menzionate sopra di cui in primis si farebbe carico il privato. In effetti sono sempre più frequenti le allusioni e gli appelli al fai-da-te, ultima quella del Ministro avan'ieri al Meeting in ordine alla presenza auspicata di "gurilla" sulla battigia. Una uscita, inciso, a mio parere quasi infelice quanto quella del consigliere comunale Giudici che, orrore, invoca i tornelli di accesso alla spiaggia, come a Ostia, non a Nizza o Ibiza: Ostia. Dicevo appunto che io posso anche arrangiarmi senza o quasi forza pubblica: tiro su una cancellata di 3 mt con filo spinato, a norma di legge, allarmi a go go, esco con 2 alani tigre, trovo il modo di avere il porto d'armi, doto la prole di gps in modo di sapere sempre dove sono etc. etc. etc.: mai come ora il fai da te in security fattura a palate. Pensate ai bagnini che fino al secolo scorso potevano permettersi un bocia al massimo ed ora prendono personale in arme. Ma che schifo di posto è mai quel luogo ove vi sia necessità di security ovunque, dal supermercato infino alla spiaggia!? E si torna al discorso di origine: per il mio sentire le forze dell'ordine tendono e tentano di scivolare verso un ruolo diverso da quello loro attribuito per legge e che svolgono da sempre. Un ruolo ed una funzione meno operativa, "triviale", più di testa che di "pistola". Intercettano, consigliano, fanno seminari, prevenzione, ti dicono come proteggerti da te piuttosto che proteggerti loro e via dicendo. Non arrivano o non intendono più arrivare, cosa diversa, per "uno stipendio da fame" più dappertutto. Purtroppo capita che, fino a che e ci arriveremo, in strada metteremo degli androidi, fino ad allora sarebbe auspicabile che la funzione di cui si parla resti pubblica.
 Alberto Amati