domenica 11 agosto 2013

La Voce del..Sindaco

Oggi, leggendo Salvarimini, ho realizzato che Massimo Lugaresi aveva speso un euro per una delle 4 fotocopie locali, la Voce. Non solo io, che ho la fortuna di avere la sua amicizia, ma chiunque lo legga regolarmente sa bene quanto Massimo sia poco propenso a contribuire economicamente alla sopravvivenza dei giornali locali, anche solo per un Euro. Cosa l'ha spinto ad infrangere una delle sue regole e poi a dichiararsi anche contento di averlo fatto? Il premio è stato l'evidenza di una marchetta gigante: quasi l'intera edizione di Rimini dedicata agli sproloqui del Taglianastri. Quanto sarà costato tutto ciò? Non mi capite male, non a Gnassi, ma proprio alla Voce. Fino a Sabato, se si parlava di Pubblica Amministrazione e volevi avere qualche dato un po' meno fotocopiato ti leggevi la Voce di Romagna, che tenera non è mai stata e, per questo, aveva degli estimatori. Dopo sabato però... La scelta è da capire. Anche perchè non è che stiamo proprio parlando di materiale originale. Chi si interessa un po' delle sorti di Rimini e si è costretto ad ascoltare l'uomo pendant, almeno un paio di volte, capisce che qualsiasi sia l'occasione il discorso è sempre lo stesso. Che sia un'inaugurazione, la presentazione di un bilancio provvisorio o il discorso conclusivo di un Consiglio Comunale sentirete parlare sempre non già delle stesse cose, ma delle stesse identiche metafore e figure retoriche. "Il puntino sull'asse dell'adriatico", "dal sogno al segno", "una volta ascoltavo il vinile ora uso l'Iphone", "la traiettoria", "dobbiamo rifare l'hardaware, ma anche il software" e altre amenità tipo Friburgo (cazzo ancora dai?!). Singolare il fatto che con le sue parole voglia rappresentare un mondo che cambia, ma poi i suoi discorsi non riescano ad evolversi da quello dell'insediamento. Nella raffica di pagine di dichiarazioni che mi sono letto l'unica che mi ha fatto provare un brivido era un errore di battitura: "in autunno lavoreremo sulle nuove pizze". Spiacente erano piazze e poi.. già abbiamo la piadina con la crema di fichi, cosa vogliamo di più? Il resto delle interviste, o meglio delle autointerviste, sono spacconate. Il Taglianastri sa bene che l'edizione di Rimini della Voce probabilemte totalizza meno lettori del sito del Comune ed allora può lasciarsi andare all'aggressività che vorrebbe avere, ma che in realtà è solo rappresentata. “Sono andato dal Direttore del Demanio con una azione legale..” si come no. Questa è vera come quella che dalla Gruber ha parlato male del PD e allora non lo chiamano più ai TG. Quando l'ho letta giuro che stavo per perdere un rene dalle risate. In quella puntata fu chiamato per parlare del Grillismo, ma tutto quello che riuscì a fare, tra l'altro con le spinte amorevoli di Zia Lilly a trarlo d'impaccio, è stato parlare indovina di cosa? Di Friburgo! Se ti capita, caro lettore occasionale, vatti a rivedere la trasmissione sul sito del La 7. Ti consiglio vivamente il pezzo di rara dialettica politica chiamato “tre palline cento lire”... sempre che non abbiano cancellato la puntata per manifesta inutilità e spreco di memoria digitale. Non entro nel merito delle altre finte decisioni perchè chi legge abitualmente i giornali ed ha un pochino di memoria può mettere insieme i titoli di questi ultimi due anni e fare le sue semplici considerazioni. L'ormai ex Golden Boy non ha risorse e non ha nemmeno più un partito alle spalle che gliene possa concedere. Il problema è ben altro. Perchè la necessità di occupare uno spazio così grande su un giornale, nemmeno troppo amico, per fare un riassunto delle precedenti puntate? Escusatio non petita, accusatio manifesta. Forse, ma dico forse, questo è un bel curriculum da mandare a colui che sta per diventare il nuovo datore di lavoro (Mr Bean) perchè, magari, lo mandi a fare un giretto in Europa. D'altronde lo dice lui stesso :"Io guardo alla Germania dove se governi bene una città hai un percorso basato sui fatti e vai a fare il cancelliere". Noi di Cancellierati non ne abbiamo, ma... di posti al sole. P.S. Mentre sulla Voce di Romagna pubblicavano l'apologia di Gnassi veniva buttata giù, da Agenzia Mobilità, la proprietà non esproriata di Giovanna Fin e Carlo Dechiara, per far spazio al TRC. Forse il posto del Primo Cittadino non era sul giornale. 
 Davide Cardone