mercoledì 28 agosto 2013

Riccione No Comment

Se pur sollecitato dalla quotidiana lettura dei giornali locali, provo ogni volta quasi un dolore fisico a scrivere di Riccione. Ma quando leggo notizie come questa e quest'altra non posso farne a meno. Potrei anche lasciar perdere e concentrarmi piuttosto su quello che sarà necessario fare per cambiare radicalmente il volto politico di questa città, e lasciare ad altri il commento sulle ultimissime misure di fine estate della giunta del Nazareno, come la recente quanto tradiva decisione di usare solo adesso le maniere forti con le discoteche on air del Marano o come la “sorprendente” scoperta che forse al Cocoricò qualcosa non funzionava come doveva. Non ci sono parole. Potrei anche stendere un velo sulle puttanate scritte in questi giorni intorno al problema della sicurezza, ed anche sulle dichiarazioni di entusiastico ed infantile stupore per la “docile” e organizzata invasione di massa degli zombie in saccopelo, così come sulla risoluta enunciazione dei punti qualificanti che promuovono tutti l’accoglienza e il turismo di qualità a Riccione. Parole vuote di ogni significato e prive di qualsiasi aderenza alla realtà. Come assolutamente non degne dell’amministrazione di una città come Riccione sono le altre misure, messe in fila in questi ultimi mesi, quasi fossero solo delle pratiche di ordinaria amministrazione da evadere, penso ai POC o alla ormai tragica questione del TRC, solo per giustificare l’esistenza di una giunta che si caratterizza per il nulla assoluto, che non ha una sola idea sul futuro della città e va dietro alle ubbie di una persona che, purtroppo per lui e per Riccione, temo soffra di una seria sindrome di miopia precoce che gli fa percepire una realtà che i riccionesi, alle prese con la loro quotidianità stravolta, non riescono a vedere. Ma il punto è che, in questo pacchetto di minchiate, la giunta del Nazareno ha pure tirato in ballo, con molta nonchalance, una impavida ed immotivata soddisfazione per quello che fin qui è stato fatto, assumendosi , sentite, sentite, meriti di buon governo che solo chi vive in una torre d’avorio può solo e da solo, immaginare. Ed è lì che l’indignazione non ce la fa più e rompe gli argini della sofferenza. Forse occorre che qualcuno, con la stessa nonchalance, dica agli amministratori di Riccione, quelli di oggi e quelli di ieri, che almeno su questo dovrebbero semplicemente vergognarsi e tacere, dopo decenni di scelte sciagurate e grotteschi fallimenti.
alberto nardelli