giovedì 29 agosto 2013

Un Grande Bluff

Stabilito come in Irak ed Afghanistan in largo anticipo l'ora della guerra ed aspettando ansiosi la decisione della Bonino di complemento, in questi pochi giorni che ci separano dal count down del 9 settembre, possiamo osservare come inguaribili birdwatchers, i cocali piddini nel loro angosciante volare. Qualcuno vuole organizzare una manifestazione straccia tessera di fronte alla federazione morosa per l'affitto. Troppo ingenui, intanto non c'è nessuno a presidiare il classico bidone, e poi i più furbi l'hanno stracciata al cospetto di Zerbini che li ha fotografati per Renzie. Ormai c'è la processione verso Firenze, da Bellaria a Cattolica, i penitenti ingrossano le fila del personaggio più a destra della sinistra. Invece di dedicare forze ed idee per costruire finalmente un partito alternativo, munito di connotati riconoscibili ed accettabili, con una scandalosa transumanza si gettano nelle braccia dell'uomo che prima di partire è andato ad Arcore. Berlusconi rimane l'attore principale, le spalle come nelle migliori gags sono Letta ed Epifani. Il sindacalista in quota socialista cerca d'interpretare la parte del poliziotto intransigente, mentre Letta in vista delle primarie finge di essere uno statista affidabile. Intanto, senza alcun concorso, cercano di introitare i voti di 150 mila precari, una usanza che ci riproietta nel medioevo sociale, mentre milioni di cittadini sono licenziati e cassintegrati il pubblico impiego rimane seduto sulla zattera migliore. La Camusso ha fatto un casino!!! Ho letto, grazie a Cardone che mi invia le cose peggiori della stampa locale, una intervista a Masini, l'eroe aeroportuale, quello che si definisce il salvatore delle piste. La colpa è delle banche che non hanno concesso il mutuo di 25 milioni. Così facevano finta di fallire per...75. Su una cosa concordo con l'ex presidente di una società gestita, come tutte le altre simil pubbliche, con grande oculatezza: il ringraziamento agli albergatori che hanno messo tanti soldi come nella Fiera e Palas. Da un lato c’è il Cavaliere minaccioso, alla ricerca del suo lieto fine, pronto a mandare tutto a gambe per aria; dall’altro lato è seduto invece il presidente del Consiglio, che non si è tolto l'elmetto ed il giubbotto afgano. Un Grande Bluff, come racconta il giornale di Travaglio, sembra che abbiano trovato l'escamotage giusto, sempre con la solita connivenza. Intanto non pagheremo l'Imu, a dispetto dei piddini che la volevano fare pagare a quelli più ricchi, poi hanno visto l'elenco dei debitori, si sono calmati. Letta è pronto a rischiare, al tavolo dei ministri vuole vedere tutte le carte del suo rivale. Con tutta probabilità la cancellazione e la rimodulazione della tassa avverrà infatti in due tempi per non offrire a Brunetta l'alibi per fare cadere il governo. Se Berlusconi la ottiene, potrebbe usare la bandiera dell’Imu per cavalcare la campagna elettorale. L'oscuro oggetto del desiderio, la vera posta in gioco di questa estenuante partita è quel lieto fine politico che il Cavaliere insegue. Le parole di Violante lo confortano, un saggio del quirinale che si spende così platealmente non può essere per caso. Mancano pochi giorni, intanto gli americani avranno usato le troppe scorte militari accumulate in una delle solite guerre lampo che durano da dieci anni, noi faremo la nostra comparsata trincerandoci dietro alla costituzione che ci vuole partecipanti solo per sbaglio. Se cade il governo, cade anche lo sponsor sulla maglia.